Henry.
Ogni volta che mi avvicino a lui è come se fossi gettata in un intricato labirinto di perversi desideri e bisogni. Un gioco di potere e provocazione verso il quale mi sento visceralmente trascinata. Lui è il minotauro, ed il labirinto dei miei pensieri porta verso di lui.
Trovare una "distanza" è difficile.
Lo è ora forse più di mesi fa.
Prima era solo vicino. Era dentro di me. Era con me.
Quindi siamo stati lontani, divisi, dilaniati, separati.
Ed ora? A quanti passi di distanza possiamo stare ?
Gabriel.
Il mio filo di Arianna.
La prospettiva che mi tiene lontana dall'autodistruzione.
Concreto.
Palpabile.
Presente.
Non voglio nè il minotauro, nè il filo di arianna, nè camminare nel labirinto. Io voglio poter danzare sopra le sue pareti, guardare quell'intricato dedalo dall'altro, comprenderlo, dominarlo.
E' l'unico modo che ho per vincere il minotauro
E' l'unico modo che ho per non dipendere dal filo di arianna