Il nostro percorso ci sta portando dove non avrei mai creduto potessi mo arrivare. Forse non avrei mai nemmeno voluto arrivare.
Quando un anno fa mi sono avvicinata a Gabriel, volevo solo divertirmi.
William rappresentava il mio appiglio a Londra, al tempo in cui vive, al Teatro forse anche. William poteva vedere dentro di me anche senza conoscermi. William sapeva emozionarmi, sapeva soprendermi. Non avrei mai voluto trascinarlo nella macabra danza delle marionette a cui appartengo.
Ho desiderato William, me ne sono invaghita, l'ho assaggiato, provato, sperimentato. Conosciuto. Ed ecco che è arrivato chi realmente lui era, è arrivato Gabriel
E di Gabriel mi sono innamorta.
In modo così concreto e tangibile da sembrarmi del tutto assudo.
Tanto assurdo da farmi crescere, cambiare, evolvere.
I nostrti limiti si sono spostati, giorno dopo giorno, notte dopo notte.
Come è cambiato quello che provo per lui?
Cosa è cambiato in quello che desidero per lui?
Cosa è cambiato in quello che vogliamo entrambi? A cosa ci poterà questo percorso? Non riesco più a vederlo. Forse inizia a vederlo lui per noi.
Come è stato fino ad ora, sposteremo il nostro limite passo per passo. Insieme.
[ e poi è inserita una parte di una missiva vergata da una grafia maschile "La capacità e la possibilità di saper decidere per sè prima che degli
altri; quest'ultima è solo una conseguenza. In fondo la vita è questa,
vige la regola del più forte.
Ma non rinnego comunque quanto la consapevolezza della propria fragilità
sia importante. E' questa che ci sprona a cambiare, ad inventarsi ogni
giorno per poter mutare, diventare qualcosa di meglio, andare oltre i
limiti di solito consentiti]