[ Una pagina scritta in modo più disordinato del normale, macchiata sia da inchiostro che da sangue, che verrà dopo qualche ora strappata dal diario stesso ]
Ti guardo.
Morto.
Accanto a me.
C'è qualcosa di tremendamente straziante nel vegliare questo corpo, questo tuo nuovo corpo.
Fa freddo. Strano, percepire il freddo quando sei un vampiro, te ne accorgerai, con il tempo. Eppure in questo momento è quello che sento. Forse, è solamente perchè mi sento sola, mi sentirò sola fino a quando non aprirai gli occhi, i tuoi nuovi occhi, per questo mondo da riscoprire. Devo vederti. Vedere te, oltre a questo involucro. Devo.
Cosa abbiano fatto?
Sì, questo pensiero mi ha attraversato la mente quando ho sentito il tuo cuore battere per l'ultima volte. Ed un dolore vivo, umano, caldo, mi ha attraversato quella che credo sia la parte più profonda della mia anima. Come una lama rovente mi ha attraversato la gola, la mente, il cuore. Per un istante è stato solo dolore.
Ora aspetto.
Aspetto che questa sensazione di vuoto sia colmata dalla tua presenza. Per questo non posso andarmene.
E' strano, il tuo corpo, senza vita.
Per tutti questi mesi il battito del tuo cuore è stata la musica della mia vita.
Lasciarlo andare è stato difficile.
E' buffo.
Non avevo immaginato nulla di questo, non così...quanto meno. Anche se tutto questo anno e più che abbiamo trascorso insieme alla fine è stato un cammino verso questo mutamento. Mi rendo conto di averti immerso in questa oscurità lentamente. Alla fine è quello che mi hai detto, all'inizio. Voglio tutto.
Ora hai tutto, tutto ciò che potevo darti. E sai bene che non parlo di un mero mutamento fisico.
Avevo pensato di portarti con me più lentamente, godere del tuo tepore, della tua vita, ancora per un poco. Assaporarti più a lungo. Un pensiero egoistico, lo ammetto. Forse così facendo non avrei saputo "lasciarti andare" ed amarti fino in fondo, fino a riuscire a privarmi di te.
Ma forse eravamo in quel labirinto da più tempo, non da ieri sera. Da settimane e mesi. E per uscirne serviva un passo più azzardato.
Un salto, forse? Visto che ai salti, noi due, siamo affezzionati.
Ti posso toccare eppure ancora non ti sento.
Ed è una attesa straziante, come rimanere sott'acqua e non poter riemergere, fissando la luce sopra di sè senza poterla raggiungere.
Se continuo ad avere paura per futuro? No, non credo.
Questo, quello che è successo, sarà sempre comunque nostro.
Per te non sarò madre, anche se sei la mia progenie. Sappilo fin d'ora, perchè fin quando cammineremo accanto, io per te voglio continuare ad essere tutto.
Ed ora resto qui, con te.
Ti aspetto.