La Stanza dei Desideri

La Stanza dei Desideri
Perche' io sono la prima e l'ultima, Io sono la venerata e la disprezzata, Io sono la prostituta e la santa, Io sono la sposa e la vergine, Io sono la mamma e la figlia, Io sono le braccia di mia madre, Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli. Io sono la donna sposata e la nubile, Io sono colei che da' la luce e colei che non ha mai procreato, Io sono la consolazione dei dolori del parto. Io sono la sposa e lo sposo, E fu il mio uomo che mi creo'. Io sono la madre di mio padre, Io sono la sorella di mio marito, Ed egli e' il mio figliolo respinto. Rispettatemi sempre, Poichè io sono la scandalosa e la magnifica.

domenica, ottobre 27, 2013

I giorni di questo grigio autunno si susseguono veloci. Stagioni che paiono giorni , ai miei occhi. Eppure leggo nel mutamento che mi circonda quanto il tempo sia ingrato.
Zahira. Attendo il suo risveglio con timore. Eppure la maggioranza così ha stabilitò. Curiosità. Paura. Non riesco a comprendere se mai saremo in grado di contenere la sua sete o la sua forza. Devo parlare con la Dantes. Dobbiamo parlare tutti, in qualche modo. Coinvolgere i Corvi. Devo e dobbiamo essere preparati a reggere la portata del suo potere. I ricordo Francois. Se questa creatura ha anche solo un quarto del suo potere, saremo tutti quanti messi a dura prova.
Chelav. Le sue parole sono un eco continua nella mia testa. E' andato a leccarsi le ferite per lo smacco subito? Se non ricompare mi vedrò costretta ad andarlo a cercare. Pirenei...epidemia...1233...che tutto questo sia in qualche modo collegato a Zahira? Mi chiedo se non ci sreva in qualche modo l'aiuto di altre forze sovrannaturali per contenerla. Altri poteri..una magia diversa, dalla nostra...
Nel frattempo Henry ha mosso le sue pedine, forse, in qualche modo, è riuscito a sistemare un poco la questione della Reggia. Credo che sia il caso che Alexander torni a Parigi per un poco,  fino a quando non si calmeranno le acque. Il suo nome ora è troppo collegato a questi sgradevoli incidenti e la famiglia va sempre e comunque protetta.
Henry, già. Mio eterno carnefice. Parole ed illusioni. Legame e sangue.
Nel frattempo il mese dell'Arte a Teatro sta per terminare. Presto ci dovremo adoperare per cercare di portare avanti qualche altro tipo di spettacolo, sebbene quanto accadutao ai teatranti un poco mi spaventa. Non voglio vederli vittime ancora della rabbia cittadina. Speravo che con lo spettacolo che hanno fatto in taverna almeno una parte della popolazione di fosse sedata, così come dopo le nostre manifestazioni di partecipazione verso il dramma della cattedrale.
Nel frattempo rafforziamo le nostre difese.
Vorrei invitarli, tutti quanti, una sera, solamente per stare insieme a loro. Dove? non lo so. Ma ancora devo capire come... Vorrei conoscerli. Ma forse è un pensiero stupidamente umano, il mio. L'attaccamento morboso che provo verso il Teatro ed i suoi abitanti mi rende sempre troppo....troppo... umana? Le emozioni si agitano dentro di me trppo violente ed io rispondo con una corazza ancora più spessa ed una maschera ancora più bella.
Una maschera che W Gabriel mi ha strappato. A volte mi spaventa questo legame. Non è il radicato bisogno di lui, forse è proprio per il contrario. Ho vissuto ossessioni e dipendenze. Gabriel non rientra in nessuno stereotipo delle relazioni che ho fino ad ora vissuto. Fiducia. Concretezza. Continuo a sentire questo, quando sono con lui. Condivisione. Bisogno di mostrargli quello che c'è oltre la maschera che sempre porto. Bisogno di essere vista nuda. Questo, mi spaventa. Dannatamente. Non ho mai cercato un amore romantico, la testa piena di illusioni e parole. Non è quello che voglio. Non è quello che è per me. Ma non posso negare un trasporto emotivo che non mi sarei mai aspettata. Ma bisogna ancora vivere e capire molte cose, se il futuro ce ne darà modo.