La Stanza dei Desideri

La Stanza dei Desideri
Perche' io sono la prima e l'ultima, Io sono la venerata e la disprezzata, Io sono la prostituta e la santa, Io sono la sposa e la vergine, Io sono la mamma e la figlia, Io sono le braccia di mia madre, Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli. Io sono la donna sposata e la nubile, Io sono colei che da' la luce e colei che non ha mai procreato, Io sono la consolazione dei dolori del parto. Io sono la sposa e lo sposo, E fu il mio uomo che mi creo'. Io sono la madre di mio padre, Io sono la sorella di mio marito, Ed egli e' il mio figliolo respinto. Rispettatemi sempre, Poichè io sono la scandalosa e la magnifica.

lunedì, novembre 25, 2013

Una insolita notte russa...

Grifis. Cheslav. Vampiri.
Una perfetta serata nei sotterranei di Londra.
L'altra sera sono scesa con Gabriel dal pozzo di Fleet St, con l'intento di controllare se per caso, da lì si riesce a ricollegarsi all'ingresso sotterraneo del Teatro. Non solamente Cheslav era ancora in quel luogo (inizio a credere lo stia quasi pattugliando...) ma anche Grifis è giunto poco dopo. Cosa dire? Cheslav scappa, Grifis lo insegue, io inseguo i due...  quasi una caccia topo e gatto....
Il fiume sotterraneo si apre in diverse gole e strapiombi che mai diresti esistere sotto Londra. C'era anche un vecchio ponte sospeso in corda e legno, sul quale Andrej si è lanciato.
Sono riuscita a fermare la sua ennesima metamorfosi con la mia voce e Grifis a recuperarlo prima che cadesse nel baratro.
Ma, prutroppo, in quel luogo non eravamo soli.
Sono giunti una moltitudine di vampiri.
Vampiri appesatai.
Da ogni dove.
Voci ed urla strazianti. Echeggiavano nell'oscurità.
Sono arrivati dal ponte, sul quale erano i due russi, spezzandone il fragile equilbrio. Grifis è riuscito a saltare e salvarsi,  per poco fra l'altro. Mentre Cheslav è precipitato nel nulla.
Ma mentre quella moltitudine precipitava nel vuoto, un altro gruppo di questi che un tempo erano miei fratelli è giunto dal passaggio che avevamo percorso per giungere li.
A quanto pare la mia voce riesce a fermarli.
Ma erano tanti.
Troppi.
Li bloccavo, e mano a mano avanzavo fra di loro, strappandogli il cuore, in modo tale da poter estendere il mio potere a quelli dopo. Così siamo avanzati fra di loro, io e Grifis. Strappandogli i lcuore e mozzandogli la testa.
Poi, siamo riusciti ad uscire.

Da dove giungono tutti questi vampiri?
Li ha portati Cheslav?
Chi sono?
Come si muovono?

Sono stanca. Direi esausta. E' stato difficile, dominarne cosi tanti, in queste condizioni.
Sono tornata a casa sporca, sgualcita, sanguinante, fradicia.
Ringrazio il cielo di non esser stata vista da nessuno se non da Gianfranco.

Ho bisogno di nutrirmi.
Gabriel era lì.
Desiderio del suo sangue e del suo corpo. Della sua carne.
Privarmi di lui è una tortura.

Ho scritto a Nemesi, ho bisogno di sangue e sono stanca, tropo stanca per cacciare oggi.

Devo impedire a lei e Magda di avventurarsi da sole in quella zona.
Sono troppi.
E lui, a quanto pare, è sempre li.

Dannazione.


martedì, novembre 19, 2013

Drusiria

Punita ed educata.
Ecco cosa deve succedere.
Drusiria va punita ed educata.
Sono stati liberi da vincoli per troppo tempo.
Credevo che avesse compreso l'onere che grava su chi appartiene a questa famiglia con la questione di Jarro. Credevo assumersi quella responsabilità, privarlo della vita, fosse abbastanza per farle comprendere l'abnegazione. Quella che è richiesta nei confronti di questa famiglia. Ma mi sbagliavo. Perchè non l'ha toccata direttamente.
Questo, invece, tocca il animo ed il suo orgoglio.
Ha detto che ha sempre piegato il capo di sua spontanea volontà.
No. Non ha idea di cosa significhi piegare il capo.
Non ha idea di cosa voglia dire rinunciare a sè stessi per questa famiglia.

Fin tanto che sarò io a guidare i De La Croix, sarà me e solamente me che dovranno ascoltare.
Io, sarò la loro legge.

Glielo insegnerò.
Dovessi farlo con le catene e con il sangue.

lunedì, novembre 18, 2013

Hold me

[Pagina che verrà scritta e poi strappata dal diario stesso]



Tienimi. Saldamente. Ancorata alla tua vita. Ora. Legata a te. Tienimi.
Lontano dal caos del mondo.
Lontano dal mutamento del mio corpo.
Lontano dal susseguirsi dei miei pensieri.
Lontano da questo sonno, che pesa sul mio corpo come un manto troppo pesante, schiacciandomi a terra, priva di energie.


E ti desidero, desidero la consistenza della tua pelle, il calore della tua carne, così come desidero l'essenza del tuo sangue.

Desidero te, come se mai ti avessi avuto.





Sonno

Mi sento annegare.
E' come se qualcosa o qualcuno mi tenesse ferma la testa e ben premuta sotto l'acqua.
Così, mi sento adesso.

Sonno.
Pesa sugli occhi e sul corpo.
Ieri ho trovato camminare di giorno a dir poco....devastante.
Come quando ero giovane, ho sentito su di me tutto il peso della luce ed il calore del sole, anche se ero in casa.

Tutto questo sta diventando sempre più insopportabile

E come se non bastasse qusto, anche il Teatro non smette mai di darmi pensieri. Drusiria, più che il teatro. Uno spettacolo, è pur sempre uno spettacolo, per quanto importante, lascerà una traccia nella memoria solo per un temo limitato. Ma Drusiria. Le sue parole. I suoi problemi.

No. Non va bene.
Assolutamente.
Per nulla.

giovedì, novembre 14, 2013

Sabbia che scorre

Qualcosa sta cambiando.
Lentamente.
Dentro di me.
Me ne sono accorta questa notte, per la prima volta. Non è un malessere specifico. Non è dolore. Non è neppure disinteresse verso il sangue. No. Questo ancora non è accaduto.
Ma questa notte, per la prima volta, ho desiderato dormire quando ancora la luna era alta nel cielo.
E' stata una sensazione strana. Si è insinuata lentamente nel mio corpo, anche se ero con Gabriel, anche se , in quel momento, tutto avrei fatto tranne che riposare. Invece, mi sono lasciata trascianre in questo sonno pesante e cupo. Privo di sogni.
Gabriel ha scoperto qualcosa su Zahira, piccole ricerche, qualche dettaglio.

 [ " Si dice che Zahira sia Khiduwane, ossia una creatura capace di prosciugare il sangue dal corpo di qualcuno soltanto attraverso lo sguardo. E' venerata da una tribù, a cui in cambio dà poteri. Non so se possa avere a che fare con i Nyameke o qualcuno di simile (proprio i Nyameke veneravano a loro volta una creatura che mi pare concedesse loro poteri), ma le leggende sono ugualmente africane.
Una di queste dice che la facero morire per placarne la sete, e che soltanto il sangue di una creatura a lei simile la può risvegliare." ] 


Mi ha scritto Nemesi, pare che anche i Corvi ed il Van Drauth si siano imbattuti nella medesima creatura ma uscendone indenni.

Sento che la sabbia del tempo ha ripreso a scorrere, per il mio corpo.
Bisogna fare qualcosa.
Il tempo non può riprendere a scorrere così. Non in questo modo.

Inoltre continuo a ripensare a Cheslav. Se io dovessi scomparire, cosa farebbe mai, di nuovo , al Teatro?
Ieri sera ho avuto modo di intrattenermi con il Saltimbanco. Anche a lui sono riuscita, infine, a porgere le scuse per la mia assenza.
Proprio ora, che piano e con pazienza, riesco a parlare con tutti loro mi ritrovo vittima della sorte?
Quale ingiustizia devo scontare?

Charlotte.
Un grande problema.
Charlotte che si separa da Setsuna.
Un problema drammatico.
Mi farò garante per lei agli occhi degli immortali. E' l'unico modo per mantenerla integra ed in vita, per ora.
Devo parlare con Setsuna. Capire. Perchè ora la posizione della ragazza è fragile. Molto. Troppo Fragile.
Mia amta Charlotte...
E' così chiusa nelle regole sociali e nei vincoli che è arrivata a chiedermi per quale motivo non sposo Gabriel. Sto ridendo ancora adesso al sol pensiero.
Questo genere di vincoli non è per me.
Decisamente.

Henry.
Una missiva.
Poi il silenzio.
Ma come ha detto Charlotte, lui è così. Orgoglioso ed opportunista. Egoista. Non busserà alla mia porta.Lo so, l'ho sempre saputo, l'ho sempre amato per questo.
Ma come ho detto a lei, forse, questa volta, avrei voluto essere sorpresa in modo diverso.


Ho sonno.
Ancora.
Di  nuovo.
Uscirò a caccia, forse il sangue mi desterà.


giovedì, novembre 07, 2013

Peste?

Paura.
Sgomento.
Rabbia.
Terrore.
Sconforto.

Sete.

Dolore.


Sangue.
Pulsa, la ferita sul mio braccio.
Non si rimargina.
Rimane lì.
Beante.
Aperta.
Sanguinante.

Monito del mio terrore.
Non riesco nemmeno a parlare.


martedì, novembre 05, 2013

Autunno

Autunno di rosse ed ambrate foglie.
Tramonti che feriscono gli occhi ed il cuore.
Blu del cielo, lacrime di stelle.

Sì. Alla fine. Credo di amarlo.