Sigfird ha indetto una grande festa, lunghe tavolate di cibo per mortali, danze tradizionali e mangiafuoco.
"Questa sera, mia diletta, allevierò il tuo stanco spirito, domani discuteremo di quanto la situazione richiede" mi ha detto solo questo, prima di prendermi per mano per condurmi in mezzo alla sua corte.
E' stata una serata calda di vini, musiche, fuochi e risate della gente.
Nulla di pretenzioso, nessuno che invocasse il mio, oppure il suo nome. Tuttavia è stato rilassante. Le pressioni di Londra hanno allentato appena la presa sulle mie spalle, lasciandomi ridere e ballare, come se non avessi nuessuno a cui rendere conto.
Abbiamo così danzato con i mortali e fra i mortali, ce ne siamo saziati fino ad esserne ebbri, per poi abbandonarci a guardare le stelle.
Dove sono finiti questi giochi e questi piaceri a Londra?
Ma non devo pensarci, non ora. Ora voglio ancora godere di quella sensazione di libertà che ho provato.
Voglio continuare a guardare le stelle.