lunedì, giugno 03, 2013
Francoforte, Germania, terzo giorno di viaggio
La carrozza sobbalza pesantemente lungo la strada dissestata dalla pioggia torrenziale, che sembra non volermi abbandonare mentre attraverso le terre tedesche in direzione di Francoforte.
I fiumi si sono gonfiati di acque marroni, dense di terra, che hanno rotto gli argini ed invaso i campi circostanti. L'erba è di un verde intenso e brillante, carica di acqua, tanto da risplendere anche di notte.
Il viaggio è lungo e molesto.
Francoforte si delinea all'orizzonte in una tiepida alba bagnata.
Le strade sono addormentate dalla piovosa notte.
Gli abidanti intorpiditi da questa pigra primavera, che tarda a scaldare la terra.
L'acqua del fiume è strabordante, sfiora i ponti della città, minacciandola.
Vista da lontano, sembra quasi una rappresentazione allegorica. La ricca città bagnata da un tiepido raggio di sole che sfugge alle nuvole sullo sfondo, in primo piano la minacciosa piena del Meno, pronto a travolgere gli ignari e benestanti abitanti.
Sigfrid Van Drauth mi attende. Arroccato nel suo palazzo. Circondato da pietra e sangue.
Ancora poche ore di viaggio.
Ancora poche ore di sordi e cupi pensieri.