La Stanza dei Desideri

La Stanza dei Desideri
Perche' io sono la prima e l'ultima, Io sono la venerata e la disprezzata, Io sono la prostituta e la santa, Io sono la sposa e la vergine, Io sono la mamma e la figlia, Io sono le braccia di mia madre, Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli. Io sono la donna sposata e la nubile, Io sono colei che da' la luce e colei che non ha mai procreato, Io sono la consolazione dei dolori del parto. Io sono la sposa e lo sposo, E fu il mio uomo che mi creo'. Io sono la madre di mio padre, Io sono la sorella di mio marito, Ed egli e' il mio figliolo respinto. Rispettatemi sempre, Poichè io sono la scandalosa e la magnifica.

giovedì, agosto 01, 2013

Ricordi e memorie


Oggi ti ho sognato. Era il ricordo di quando mi ha trovata e raccolta. Perche altre parole non possono descrivere meglio cio che hai fatto. Raccolta. come si fa con un oggetto caduto ed abbandonato a terra che rischia di andar perso e calpestato. Ciondolavo sullo sgabello della bettola del 6 arrondissement, scossa dalla febbre, sgualcita dal dolore, con la mancina tremante su un lurido boccale di birra che a stento buttavo giù. Troppo calda, troppp forte, troppo scadente. Gli occhi erano gonfi dal pianto e rossi x la febbre, il corpo scosso da brividi. Non aspettavo altro che essere distrutta da qualcuno. Non aspettavo altro che qualche farabutto mi prendesse, punendomi per ciò che ero ed avevo fatto. Occhi ubriachi e bocche bavose. Odore di sudore , sporcizia e birra. Jean se ne era appena andato. Mi era appena stato strappato dal corpo , il mio corpo. Dalle mani di chi doveva amarmi e proteggermi, da chi doveva essere la mia famiglia. Il dolore del corpo era solo un eco lontano del dolore del mio spirito. Dilaniato dall'atrocità della mente umana. Il tuo tocco è stato delicato. Ho sentito la dolce e fredda mano sulla mia fronte madida di sudore che bruciava per la febbre. Una pressione Appena accennata, paterna. Ti ho schernito, insultato, provocato. Volevo che concludessi il lavoro che la mia famiglia aveva iniziato. Volevo essere consumata e distrutta, punita. Ma tu , Francois, hai sorriso, un bellissimo arricciarsi delle labbra, dietro la cicatrice che ti deturpava il volto . Le tue dita fra i miei capelli. Questa è la sensazione che ricordo. Brividi che si inseguono sul capo, lungo in collo. Tu che mi raccogli i capelli sulla testa , con tocchi delicati 'dovresti portare i capelli così, raccolti' . Francois , mi hai curato il corpo. Come l'ho capito solamente dopo, con il tuo sangue. Quella notte , in cui mi hai salvata , era solo una dolce medicina mandata giù a forza. Francois , il padrone e signore . Francois l'amante e amico . Solo dopo molto tempo sei diventato per me Francois il vampiro , il padre , il compagno. Il mondo. Mi hai ricostruita pezzo dopo pezzo. Come un opera d'arte.
Ricordo quando mi hai detto chi eri , cosa eri e cosa volevi che diventassi . Era novembre, un triste e malinconico tramonto dalle tinte rame tingeva la Senna, il vento era frizzante e pungente. Avevo freddo. La pelle appena accapponata sotto la mantella di lana blu. I capelli raccolti sul capo ; eri sempre tu ad acconciarli, con pazienza, lentamente, anche quando sbuffavo infantile per la fretta. Ma tu non avevi fretta, tu costruivi la perfezione con ogni semplice gesto. Dovevamo andare a Palazzo , quella sera. La sera in cui avrei anche conosciuto la Dama Bianca, Colette, la tua Colette. Colei che ti aveva rubato il cuore , colei che amavi di quella passione che io credo di conoscere solo per Henry, adesso. "È passato un anno, Catherine, un anno da quando tuo figlio è morto. Un anno che hai deciso de dedicare a me. Non mi hai mai chiesto nulla , sul perché ti ho salvata, sul perché ho iniziato a ricostruiti, respiro dopo respiro. A volte mi sono chiesto se già sai quello che sono, e per questo non hai mai domandato nulla"
"Gratitudine e riconoscenza . Questo è ciò che vi devo Signore. Per avermi salvata. Per avermi dato tutte le possibilità dello spirito e del corpo che mi erano state negate" ma infondo io già sapevo. Sapevo che l'uomo che mi nutriva e curava , l'uomo che amavo , non era come gli altri. Cosa certo non potevo inmaginarlo, ma la sua bontà nei miei confronti mi avrebbe fatto accettare ogni verità .
Così mi disse che era una creatura eterna e dannata. Cosi mi disse che segretamente si era cibato di me. Tremavo. Per il freddo e l'emozione. Il cuore mi rimbombava nel petto tanto forte che ebbi paura di morire. Faceva male. Un colpo dopo l'altro, ritmico come un tamburo. Riecheggiava nella testa, assordante.
"Questo è il momento delle scelte. Puoi intraprendere con me un cammino che da mortale ti porterà qui, quando sarai pronta , quando avrò deciso"
Lo fermai. Posando una mano sulla sua bocca, le mie labbra sulla sua cicatrice. Non esistevano alternative. Io ero per lui. Fu quella la prima volta che mi prese consapevolmente. Non mi importava nulla del tributo del sangue .Da li mi avrebbe cresciuta solo x diventare quello che sono ora, una regina di un mondo di marionette. Per Diventare come lui avrei pagato ogni prezzo, nulla sarebbe stato più doloroso di quello che mi avevano fatto gli uomini , nessun dolore più grande di quello che la mia famiglia mi aveva fatto provare. Ti amo , Francois. Ti amo ancora, dopo due secoli.