La Stanza dei Desideri

La Stanza dei Desideri
Perche' io sono la prima e l'ultima, Io sono la venerata e la disprezzata, Io sono la prostituta e la santa, Io sono la sposa e la vergine, Io sono la mamma e la figlia, Io sono le braccia di mia madre, Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli. Io sono la donna sposata e la nubile, Io sono colei che da' la luce e colei che non ha mai procreato, Io sono la consolazione dei dolori del parto. Io sono la sposa e lo sposo, E fu il mio uomo che mi creo'. Io sono la madre di mio padre, Io sono la sorella di mio marito, Ed egli e' il mio figliolo respinto. Rispettatemi sempre, Poichè io sono la scandalosa e la magnifica.

lunedì, dicembre 23, 2013

Lei

La desidero, lei, Zahira.

Nella mia mente. Si plasma. Novella ossessione.

Il suo sangue, prepotente.

Lei. Ora che è sveglia. Ora che è in fuga.. La voglio. Come non mai....


sabato, dicembre 14, 2013

sete

Parigi mi ha cullata nella densa e vellutata illusione che tutto fosse sospeso nel tempo.
Ma ritornare a Londra mi ha ricordato il passare del tempo.
Mi ha ricordato i cambiamenti del mio corpo.
La fretta di agire.

Ma inizio ad essere cosi stanca.

Il sangue non mi da piu soddisfazione.
Dopo secoli, mi stupisco.
Mi stupisco di non provare più sete.



lunedì, dicembre 02, 2013

Parigi - Colette

Parigi.
Culla dei miei dolori.
Colette. La Dama Bianca.
Eterno corpo di fanciulla. Eterno demone nel cuore .
Ricordavo il suo sguardo folle e freddo.
Oh , la amo. La amo e la temo come allora. Come  il giorno che Francois me l'ha presentata . Lei. La sua carnefice . Lei che come Henry con me ha guidato la follia di Francois . Lei, viziata e perfetta. Come Henry. Sono nati e vissuti per torturare chi come noi li ha amati . Ha poche risposte , Colette. Ricorda qualche dettaglio in più di me. Ricorda qualche nome e qualche ricerca . Non so se potrà servire, ma ne parlerò con gli altri.
Parigi. Luci e neve.
Parigi . Sangue e perdizione .
Ma qualcos altro sta cambiando . Il sangue . Il sangue ha un sapore diverso.
Che stia iniziando come quelle bestie a desiderare il sangue immortale ?

lunedì, novembre 25, 2013

Una insolita notte russa...

Grifis. Cheslav. Vampiri.
Una perfetta serata nei sotterranei di Londra.
L'altra sera sono scesa con Gabriel dal pozzo di Fleet St, con l'intento di controllare se per caso, da lì si riesce a ricollegarsi all'ingresso sotterraneo del Teatro. Non solamente Cheslav era ancora in quel luogo (inizio a credere lo stia quasi pattugliando...) ma anche Grifis è giunto poco dopo. Cosa dire? Cheslav scappa, Grifis lo insegue, io inseguo i due...  quasi una caccia topo e gatto....
Il fiume sotterraneo si apre in diverse gole e strapiombi che mai diresti esistere sotto Londra. C'era anche un vecchio ponte sospeso in corda e legno, sul quale Andrej si è lanciato.
Sono riuscita a fermare la sua ennesima metamorfosi con la mia voce e Grifis a recuperarlo prima che cadesse nel baratro.
Ma, prutroppo, in quel luogo non eravamo soli.
Sono giunti una moltitudine di vampiri.
Vampiri appesatai.
Da ogni dove.
Voci ed urla strazianti. Echeggiavano nell'oscurità.
Sono arrivati dal ponte, sul quale erano i due russi, spezzandone il fragile equilbrio. Grifis è riuscito a saltare e salvarsi,  per poco fra l'altro. Mentre Cheslav è precipitato nel nulla.
Ma mentre quella moltitudine precipitava nel vuoto, un altro gruppo di questi che un tempo erano miei fratelli è giunto dal passaggio che avevamo percorso per giungere li.
A quanto pare la mia voce riesce a fermarli.
Ma erano tanti.
Troppi.
Li bloccavo, e mano a mano avanzavo fra di loro, strappandogli il cuore, in modo tale da poter estendere il mio potere a quelli dopo. Così siamo avanzati fra di loro, io e Grifis. Strappandogli i lcuore e mozzandogli la testa.
Poi, siamo riusciti ad uscire.

Da dove giungono tutti questi vampiri?
Li ha portati Cheslav?
Chi sono?
Come si muovono?

Sono stanca. Direi esausta. E' stato difficile, dominarne cosi tanti, in queste condizioni.
Sono tornata a casa sporca, sgualcita, sanguinante, fradicia.
Ringrazio il cielo di non esser stata vista da nessuno se non da Gianfranco.

Ho bisogno di nutrirmi.
Gabriel era lì.
Desiderio del suo sangue e del suo corpo. Della sua carne.
Privarmi di lui è una tortura.

Ho scritto a Nemesi, ho bisogno di sangue e sono stanca, tropo stanca per cacciare oggi.

Devo impedire a lei e Magda di avventurarsi da sole in quella zona.
Sono troppi.
E lui, a quanto pare, è sempre li.

Dannazione.


martedì, novembre 19, 2013

Drusiria

Punita ed educata.
Ecco cosa deve succedere.
Drusiria va punita ed educata.
Sono stati liberi da vincoli per troppo tempo.
Credevo che avesse compreso l'onere che grava su chi appartiene a questa famiglia con la questione di Jarro. Credevo assumersi quella responsabilità, privarlo della vita, fosse abbastanza per farle comprendere l'abnegazione. Quella che è richiesta nei confronti di questa famiglia. Ma mi sbagliavo. Perchè non l'ha toccata direttamente.
Questo, invece, tocca il animo ed il suo orgoglio.
Ha detto che ha sempre piegato il capo di sua spontanea volontà.
No. Non ha idea di cosa significhi piegare il capo.
Non ha idea di cosa voglia dire rinunciare a sè stessi per questa famiglia.

Fin tanto che sarò io a guidare i De La Croix, sarà me e solamente me che dovranno ascoltare.
Io, sarò la loro legge.

Glielo insegnerò.
Dovessi farlo con le catene e con il sangue.

lunedì, novembre 18, 2013

Hold me

[Pagina che verrà scritta e poi strappata dal diario stesso]



Tienimi. Saldamente. Ancorata alla tua vita. Ora. Legata a te. Tienimi.
Lontano dal caos del mondo.
Lontano dal mutamento del mio corpo.
Lontano dal susseguirsi dei miei pensieri.
Lontano da questo sonno, che pesa sul mio corpo come un manto troppo pesante, schiacciandomi a terra, priva di energie.


E ti desidero, desidero la consistenza della tua pelle, il calore della tua carne, così come desidero l'essenza del tuo sangue.

Desidero te, come se mai ti avessi avuto.





Sonno

Mi sento annegare.
E' come se qualcosa o qualcuno mi tenesse ferma la testa e ben premuta sotto l'acqua.
Così, mi sento adesso.

Sonno.
Pesa sugli occhi e sul corpo.
Ieri ho trovato camminare di giorno a dir poco....devastante.
Come quando ero giovane, ho sentito su di me tutto il peso della luce ed il calore del sole, anche se ero in casa.

Tutto questo sta diventando sempre più insopportabile

E come se non bastasse qusto, anche il Teatro non smette mai di darmi pensieri. Drusiria, più che il teatro. Uno spettacolo, è pur sempre uno spettacolo, per quanto importante, lascerà una traccia nella memoria solo per un temo limitato. Ma Drusiria. Le sue parole. I suoi problemi.

No. Non va bene.
Assolutamente.
Per nulla.

giovedì, novembre 14, 2013

Sabbia che scorre

Qualcosa sta cambiando.
Lentamente.
Dentro di me.
Me ne sono accorta questa notte, per la prima volta. Non è un malessere specifico. Non è dolore. Non è neppure disinteresse verso il sangue. No. Questo ancora non è accaduto.
Ma questa notte, per la prima volta, ho desiderato dormire quando ancora la luna era alta nel cielo.
E' stata una sensazione strana. Si è insinuata lentamente nel mio corpo, anche se ero con Gabriel, anche se , in quel momento, tutto avrei fatto tranne che riposare. Invece, mi sono lasciata trascianre in questo sonno pesante e cupo. Privo di sogni.
Gabriel ha scoperto qualcosa su Zahira, piccole ricerche, qualche dettaglio.

 [ " Si dice che Zahira sia Khiduwane, ossia una creatura capace di prosciugare il sangue dal corpo di qualcuno soltanto attraverso lo sguardo. E' venerata da una tribù, a cui in cambio dà poteri. Non so se possa avere a che fare con i Nyameke o qualcuno di simile (proprio i Nyameke veneravano a loro volta una creatura che mi pare concedesse loro poteri), ma le leggende sono ugualmente africane.
Una di queste dice che la facero morire per placarne la sete, e che soltanto il sangue di una creatura a lei simile la può risvegliare." ] 


Mi ha scritto Nemesi, pare che anche i Corvi ed il Van Drauth si siano imbattuti nella medesima creatura ma uscendone indenni.

Sento che la sabbia del tempo ha ripreso a scorrere, per il mio corpo.
Bisogna fare qualcosa.
Il tempo non può riprendere a scorrere così. Non in questo modo.

Inoltre continuo a ripensare a Cheslav. Se io dovessi scomparire, cosa farebbe mai, di nuovo , al Teatro?
Ieri sera ho avuto modo di intrattenermi con il Saltimbanco. Anche a lui sono riuscita, infine, a porgere le scuse per la mia assenza.
Proprio ora, che piano e con pazienza, riesco a parlare con tutti loro mi ritrovo vittima della sorte?
Quale ingiustizia devo scontare?

Charlotte.
Un grande problema.
Charlotte che si separa da Setsuna.
Un problema drammatico.
Mi farò garante per lei agli occhi degli immortali. E' l'unico modo per mantenerla integra ed in vita, per ora.
Devo parlare con Setsuna. Capire. Perchè ora la posizione della ragazza è fragile. Molto. Troppo Fragile.
Mia amta Charlotte...
E' così chiusa nelle regole sociali e nei vincoli che è arrivata a chiedermi per quale motivo non sposo Gabriel. Sto ridendo ancora adesso al sol pensiero.
Questo genere di vincoli non è per me.
Decisamente.

Henry.
Una missiva.
Poi il silenzio.
Ma come ha detto Charlotte, lui è così. Orgoglioso ed opportunista. Egoista. Non busserà alla mia porta.Lo so, l'ho sempre saputo, l'ho sempre amato per questo.
Ma come ho detto a lei, forse, questa volta, avrei voluto essere sorpresa in modo diverso.


Ho sonno.
Ancora.
Di  nuovo.
Uscirò a caccia, forse il sangue mi desterà.


giovedì, novembre 07, 2013

Peste?

Paura.
Sgomento.
Rabbia.
Terrore.
Sconforto.

Sete.

Dolore.


Sangue.
Pulsa, la ferita sul mio braccio.
Non si rimargina.
Rimane lì.
Beante.
Aperta.
Sanguinante.

Monito del mio terrore.
Non riesco nemmeno a parlare.


martedì, novembre 05, 2013

Autunno

Autunno di rosse ed ambrate foglie.
Tramonti che feriscono gli occhi ed il cuore.
Blu del cielo, lacrime di stelle.

Sì. Alla fine. Credo di amarlo.

martedì, ottobre 29, 2013

Confusione

Legame.
Condivisione.
Appartenenza.
Coinvolgimento.

Gabriel.

Ho avuto relazioni fra le più disparate, in questi duecento anni. Ho provato Gratitudine e devozione, verso Francois. Ho provato protezione e senso di possesso verso Lain . Ossessione verso Adrien. Dipendenza e desiderio verso Henry. Cosa provo, per Gabriel? Condivisione ed appartenenza. Che questo senso di vuoto che senso colmato in sua presenza sia un retaggio delle emozioni umane? Che questo sentirmi trascinata, inesorabilmente, verso di lui sia quello che viene chiamato amore?

Sono così dannatemente confusa.


domenica, ottobre 27, 2013

I giorni di questo grigio autunno si susseguono veloci. Stagioni che paiono giorni , ai miei occhi. Eppure leggo nel mutamento che mi circonda quanto il tempo sia ingrato.
Zahira. Attendo il suo risveglio con timore. Eppure la maggioranza così ha stabilitò. Curiosità. Paura. Non riesco a comprendere se mai saremo in grado di contenere la sua sete o la sua forza. Devo parlare con la Dantes. Dobbiamo parlare tutti, in qualche modo. Coinvolgere i Corvi. Devo e dobbiamo essere preparati a reggere la portata del suo potere. I ricordo Francois. Se questa creatura ha anche solo un quarto del suo potere, saremo tutti quanti messi a dura prova.
Chelav. Le sue parole sono un eco continua nella mia testa. E' andato a leccarsi le ferite per lo smacco subito? Se non ricompare mi vedrò costretta ad andarlo a cercare. Pirenei...epidemia...1233...che tutto questo sia in qualche modo collegato a Zahira? Mi chiedo se non ci sreva in qualche modo l'aiuto di altre forze sovrannaturali per contenerla. Altri poteri..una magia diversa, dalla nostra...
Nel frattempo Henry ha mosso le sue pedine, forse, in qualche modo, è riuscito a sistemare un poco la questione della Reggia. Credo che sia il caso che Alexander torni a Parigi per un poco,  fino a quando non si calmeranno le acque. Il suo nome ora è troppo collegato a questi sgradevoli incidenti e la famiglia va sempre e comunque protetta.
Henry, già. Mio eterno carnefice. Parole ed illusioni. Legame e sangue.
Nel frattempo il mese dell'Arte a Teatro sta per terminare. Presto ci dovremo adoperare per cercare di portare avanti qualche altro tipo di spettacolo, sebbene quanto accadutao ai teatranti un poco mi spaventa. Non voglio vederli vittime ancora della rabbia cittadina. Speravo che con lo spettacolo che hanno fatto in taverna almeno una parte della popolazione di fosse sedata, così come dopo le nostre manifestazioni di partecipazione verso il dramma della cattedrale.
Nel frattempo rafforziamo le nostre difese.
Vorrei invitarli, tutti quanti, una sera, solamente per stare insieme a loro. Dove? non lo so. Ma ancora devo capire come... Vorrei conoscerli. Ma forse è un pensiero stupidamente umano, il mio. L'attaccamento morboso che provo verso il Teatro ed i suoi abitanti mi rende sempre troppo....troppo... umana? Le emozioni si agitano dentro di me trppo violente ed io rispondo con una corazza ancora più spessa ed una maschera ancora più bella.
Una maschera che W Gabriel mi ha strappato. A volte mi spaventa questo legame. Non è il radicato bisogno di lui, forse è proprio per il contrario. Ho vissuto ossessioni e dipendenze. Gabriel non rientra in nessuno stereotipo delle relazioni che ho fino ad ora vissuto. Fiducia. Concretezza. Continuo a sentire questo, quando sono con lui. Condivisione. Bisogno di mostrargli quello che c'è oltre la maschera che sempre porto. Bisogno di essere vista nuda. Questo, mi spaventa. Dannatamente. Non ho mai cercato un amore romantico, la testa piena di illusioni e parole. Non è quello che voglio. Non è quello che è per me. Ma non posso negare un trasporto emotivo che non mi sarei mai aspettata. Ma bisogna ancora vivere e capire molte cose, se il futuro ce ne darà modo.

lunedì, ottobre 21, 2013

Sabbia fra le dita...

Scorrono i pensieri, via da me, come sabbia calda fra le dita aperte.

Andrej. Tornerà?
Sì, torna sempre. Si sta leccando le ferite per l'ultima volta, ma tornerà.

La Reggia.
Inizio ad essere stufa di tutto questo ed a pensare veramente di mettere Alexander su una nave per Parigi e ricordargli cosa è la famiglia e cosa sono i doveri.
Ma quel posto, alla fine , per me è solo un luogo e per ora nulla più di una fonte di problemi. Ho già dato ordine di spostare tutti miei dipinti alla Villa. Non vorrei mai potessero essere in qualchemodo danneggiati dalle stupide paure di una folla ignorante.
Ma se per Henry è importante. Allora lo terremo. Forse lui, solo lui, saprà come sollevare le sorti di quel luogo.

Henry.
Già.
Ho visto Francesca, qualche giorno fa.
Spero che abbia compreso il mio punto di vista.
Spero che abbia capito che tutto, alla fine torna a me.
Spero che abbia capito che sopra tutto c'è sempre unicamente una cosa, per me , la Famiglia.

Henry....sempre lui, in un groviglio di pensieri spinosi. Mi manca. Mi manca essere capita da lui. Mi manca abbandonarmi semplicemente ad un sorriso. Vorrei smettere questo gioco che continuiamo a fare.Questo inseguimento senza sosta. Questo continuo tirare la corda.
Che sia così, il nostro destino? Voglio trovare il filo di arianna...

Teatro.
Casa.
Famiglia.
Va protetto. Curato. Amato.
Come loro.
Anche se forse, non capiranno mai.
Ma una madre ama ogni suo figlio, anche quando questo non le dimostra lo stesso affetto.
Ho parlato con la prima attrice. Mi ha investita di un fiume di parole. Sincere. Finalmente, qualcuno, mostra la rabbia ed il disprezzo che prima erano solamente sottointesi.
Se mi fa arrabbiare? Sì, sottopelle. Ma da un lato è un sollievo. Ma ho le mie colpe. Le mie mancanze. Per questo la sincerità sarà reciprova. Non me ne andrò. Li proteggero. Comunque. Perchè li amo, come figli di questo tempio.

Gabriel.

Già. Gabriel.
Ventotto anni di umana fragilità e passione.
Desiderio di condivisione nel corpo e nell'animo.
Voglio essere essere per te il tempio del desiderio. E voglio che tu mi veda, oltre il velo dell'apparenza. Voglio che tu conosca cosa il sangue chiede. A costo di perderti, anche questa volta.

Cioò che mi spaventa di te, di noi, è che il mio amore è tale che sarei disposta a lasciarti andare. Mai nella mia esistenza ho provato questo. Gabriel. Ne ho paura. Non lo ammetterò. Non ancora. Non a te.

Charlotte.
Cresci...mia piccola amata Charlotte.
Affronta domane e regole.

Sarò sempre dietro l'angolo, per te.

Sébastian..... dove sei...... ?


martedì, ottobre 15, 2013

Andrej

Andrej Cheslav.

Incubo delle mie notti passate.
Volto d'angelo per un demonio privo di qualsiasi forma di razionalità.
Sangue corrotto dalla follia nel corpo di una bestia.

Eccolo. Al solito. Selvaggio. Sproco. Arrogante. PERICOLOSO.

Lui, lì, con tutti loro.
Loro.
Ancora in pericolo
Per la sua FOLLIA.

Dovevo strappargli gli occhi e le braccia.

Ma ha detto una cosa che mi ha fermata.
Peste.
Pirenei.

Queste parole evocano nella mia mente una sola cosa. 1233.

sabato, ottobre 05, 2013

Piove


Tempesta.
Soffoca i ruomori del mondo.
Ti protegge sotto suo violento ed irregolare tamburellare.
Ogni albero, sasso , edificio, volto. Tutto, ha un suono diverso.
Rimbomba nella mente, nel cuore, goccia dopo goccia. Violentemente.
Vibrazione sublime.
Eco del tuono.


Voglio solo tempesta. Sono stufa della pioggia.


venerdì, ottobre 04, 2013

 Setsuna e Charlotte.
                Henry e la Reggia
                              Nemesi ed i Corvi
                                             Il Mese dell' Arte
                                                               Sebastian
                                                                      Will Gabriel
                                                                                     Zahira
                                                                                           

giovedì, ottobre 03, 2013

Onada su onda

Io ti desidero.
Il tuo respiro caldo.
Il placido e sempre calmo ritmo del tuo cuore.
La tua umanità.
I tuoi silenzi.
Il tuo desiderio.

Travolgente ocenano blu oltremare.

Sono trascinata dalla marea.
Onda su onda.
Senza compromessi.

martedì, ottobre 01, 2013

Pensieri sparsi....

Lain.
Ho abbandonato il  dolore per curarmi solo del tuo ricordo, del pensiero di te. Non viverlo come un affronto, una dimenticanza, non credere che sia un torto che ti faccio. Ma ho bisogno di andare avanti, mio angelo.

Henry.
Dolore e sofferenza.
Dipendenza.
Tu che sei il Re di questa scacchiera.
Tu che vuoi esser guardato, da me.
Attraverso di te io vedo Lei. E per questo, ti amo e ti odio.
Ho bisogno di essere lasciata alla mia umanità.
Ho bisogno di smarrirmi.

....e ritrovarmi.


William.
Tenue trama scandita dal ritmico e placido battere del tuo cuore. Filo di arianna in questo dedalo di dolore. Strada per il mio ritorno.
Condivisione.
Nel sangue, nella carne, nell'animo.



Nemesi.
Ostinazione e rabbia.
Caos.
Maschere di cristallo.
Scheletri di sangue.
Pazienza. Serve. Pazienza.

giovedì, settembre 26, 2013

tenue trama

Maschere.
Demoni.
Una danza dionisiaca e caotica.
Fuoco.
Sangue.
Un miscuglio di pensieri confusi, come un groviglio di trame che si stringono attorno alla mia gola, come una corda fatta di nervi scoperti.
Dolore.
Vivo. Quello che Lui mi regala.
Con le sue parole.
Con il suo amore.
Con il suo distacco.
Con le sue domande.
E brancolo nel buio, tramortita dall'assenza di Lain. Soffocata dalla dipendenza di Henry.
Il mondo è un insieme di immagine troppo vivide.
Uccidono il mio cuore.
Voglio spegnere tutto questo fuoco. Voglio smettere di provare questo dolore.
Mangiami il cuore, Henry.
Vorrei offrirtelo pulsante, ma è un cuore dannato, quello che ho in petto.
Il mondo è un susseguirsi di frasi, colori, sangue, desideri, dannazioni.
Dove devo andare?
Cosa sta succedo, di nuovo?

L'unica cosa che mi ancora a questo mondo, è il suono del cuore di William. E' la tenue trama della mia umanità

Andrò, nella notte, per smarrirmi e ritrovarmi.
Andrò, da lei.


mercoledì, settembre 25, 2013

Stretta al mio animo

Un tempo per ogni cosa.
In questa terra di nuvolosi orizzonti.
Dove la pioggia lava via il sangue.

Sangue.
Peccato.
Perfezione.
Tu.

C'è stato un tempo in cui sei stata fra le mie braccia, mio angelo , mia perfetta piccola donna.
C'è stato un tempo per le lacrime, lacrime e sangue.
Un tempo per la vendetta.
Un tempo per i sospiri.
Ora, Lain, sei un cupo e sordo dolore, sempre presente in fondo al mio cuore. Sei diventata così, parte di me. E come parte di me, io ti tengo, stretta al mio animo.

Accettazione.


lunedì, settembre 23, 2013

Un anno in più...

Blu Oltremare.
Cosa altro dire? Racchiude in sè tutto.
Tutto ciò che lui è per me.
Prezioso, profondo, fragile, prepotente, vivo.
Tutta la sua umanità. 
Il battito del suo cuore che riverbera nel mio torace muto.
Ed il desiderio del suo sangue si confonde con il desiderio del suo animo, adesso, ed è propotente ed arrogante, proprio come è lui.
In in questo io mi perdo, dimentica della morte che è dentro di me.

Blu Oltremare.





sabato, settembre 21, 2013

Un bagno di sangue.
Ecco cosa siamo.
Cosa condividiamo.
Sangue che ci avvolge, che ci priva di anima e respiro.
Noi siamo il sangue.

venerdì, settembre 20, 2013

lo specchio dei desideri

Non c'è romanticismo. Non ci sono promesse. C'è solo tacito assenso e condivisione. Non illusioni, non aspettative. Solo ora, e noi.



schiavitù dell'animo

Henry.....Henry....Henry......

Rimbomba questo nome nella mente e nel cuore.
Cupo. Doloroso.
Scende giù, togliendomi il respiro.
Ancora.

Non mi libererò mai da questa schiavitù.
Il tuo pensiero mi trascina in mare di densa pece e sangue, che resta appiccicata al corpo ed allo spirito.
Troppo intense, troppo forti, le mie emozioni.
Emozioni di morte.
Morte e dolore.
Dipendenza e dannazione.

Ed ora, io, invece, vorrei solo essere serena. ancora. come una volta.


lunedì, settembre 16, 2013

Un Antico?

Un Antico.
Zahira.
Nome dal sapore esotico.
Origini sconosciute.
Domande.
Che sia la chiave per le risposte che ancora non abbiamo?
Cosa mi aveva detto Francois? Della prima generazione tutto è perduto....
Chi siamo? Da dove è originata la nostra dannazione? E' davvero una dannazione? E La nostra anima? E' davvero in balia di qualche strano demonio? E' la nostra anima solo lo specchio della nostra esistenza su questo mondo? Esiste qualcosa di superiore, una anima intesa come spirito che sopravviverà anche alla morte di questo corpo apparentemente immortale? Una traccia realmente eterna di noi?
Chi è Zahira? E' una fonte di risposte?
E' una fonte di problemi? E'....pericolosa?
Da quanto dorme? Di quanto sangue vorrà essere cibata? Cosa conosce del nostro mondo? Cosa della nostra epoca? Cosa di noi? Cosa vorrà, in cambio delle nostro risoste? Cosa pretenderà? Ci sarà avversa? Ci aiuterà?
Dantes, spero che tu abbia capito che dobbiamo essere preparati.
Mi hai chiesto se ero stupita? No, sono spaventata.
Questo brivido mi scorre sottopelle. E' eccitante.
Zahira. Un Antico.
Sangue e domande.
Sandue e risposte?
Sangue antico e forte... che possa rendere più forti anche noi? O sarà un veleno?
Domande, domande ed ancora domande.
Henry, dove sei? Devo parlare con te. Devo. Assolutamente. Devo. Voglio. Ne ho bisogno. Henry. Un Antico....
Mi sento quasi come una ragazzina davanti ad una pericolosa avventura, una parte di me freme al solo pensiero, l'altra farebbe un passo indietro, guardinga.
Che sensazione curiosa.


domenica, settembre 15, 2013

Sangue

Ascolto il suo cuore, scandisce il tempo del mio desiderio.
Intimità. Condivisione.
Sangue.
Mi sento trascinata nel suo corpo, abbandonata ad un viaggio, un lungo viaggio, che segue il tortuoso percorso che il sangue compie nelle  vene, accarezzando ogni parte di lui….e vorrei perdermi in quella sensazione, completamente, dentro di lui…
Il suo corpo, che muore per dare vita al mio.
Il suo respiro, che perde di calore per dare vita al mio.
Sangue e condivisione.

Sì. Condivisione.

 

venerdì, settembre 13, 2013

Capricci ed illusioni

Stanchezza e rabbia tormentano le mie giornate.
Credo che andrò a camminare.
Credo mi allontanerò da tutti, per un pò.
Per riprendere il controllo.
Perchè tutti devono imparare a gestire le loro stesse mosse.
Perchè tutti loro devono imparare che io non posso solo esaudire i loro desideri.
Perchè devono ricordarsi che non sempre si può essere amati.
Ci sono conseguenze. Io le ho sempre accettate, anche quando mi hanno portata all'umiliazione ed a supplicare perchè mi toglierssero la vita. Sì. Perchè questo ho fatto, per Lain. Ho supplicato mi togliessero la vita, per salvarla a lei, ho supplicato perchè smettessero di mangiarmi la carne dalle ossa, pregandoli di mangiare il mio cuore. Questo mi ha cambiata come mai avrei immaginato. Krypteia.
Comandare non è sempre fare ciò che realmente vogliamo. Troppo spesso è il contrario. Forse per questo riempio le giornate di futili capricci. Questo loro , non lo capiscono. Non capiscono che i miei capricci sono delle cose futili.
Parlano tanto di pedine, scacchi, pezzi.
Sono solo degli supidi.
Tutti quanti.
Non hanno capito nulla.
Nulla.
Non hanno capito che le scelte, le vere scelte, sono nascosti da superciciali capricci.
Il mio cure, è un groviglio di spine. Per colpa tua, piange sangue . Piango .

...... Condivisione. Illusione squisita. Capriccio? Necessità?
Voglio solo camminare, sentendo sulla pelle questo nuovo profumo.
......Nulla più.


Voglio solo un nuovo profumo, sulla pelle.

giovedì, settembre 12, 2013

Rabbia o perdono?

Rabbia, perdono, dimenticanza, indulgenza.  Rabbia.

Sono stata stupida ed egoista.
Sono stata capricciosa e testarda.
Ed ho sempre pagato, ed ho imparato.
Ora, devono imparare anche gli altri.

martedì, settembre 10, 2013

eternal suffering

Mi sono chiesta lungamente quale sia il senso della mia permanenza su questa Terra. Mi hai ricordato questa cosa con la semplicità della tua curiosità.
Nella mi a lunga vita infondo ho affrontato così tanti sentienti, che mi hanno tenuta aggrappata alla vita mortale.
All'inizio c'era senso di rivalsa, vendetta. All'inizio volevo solamente che il mondo piangesse , come avevo pianto io, per la crudeltà dell'essere umano.
Poi è arrivata la sete, la sete di sangue e cooscenza. La sete di ambire ad essere perfetta. Costruire, la mia perfezione. Tutta per me e Francois.
Poi è arrivato l'ambizioso progetto di plasmare il mondo che mi circondava secondo i nostri desideri.
Poi il dolore, la perdita, ancora...la sopravvivenza....che ci ha fatto dimenticare chi eravamo.
Poi di nuovo il bisogno e la necessità di rimettere le cose al loro posto, costruire quel mondo privo di crepe o macchie. Il nostro mondo perfetto.
Il dolore. 
Dolore e perdita. 
Infondo, vivere all'infinito, è un eterna perdita.
Poco importa se il sangue ti tiene lontano dal dolore la maggior parte del tempo.
Così come ogni sentimento, anche il dolore è drammaticamente ampliato nel mio sangue.
Per questo ho dormito, in passato. Perchè il dolore era troppo vivo. Troppo radicato. Aggrappato ad ogni fibra del mio corpo. Lain...Henry.....chi mi ha strappata dall'intorpidimento dei sensi.
Passione, desiderio, oblio.
Ricerca, perfezione, dominio.
Dannazione.
Sangue.
La mia dannazione sono forse questi sentimenti estremi che continuo imperterrita a rivere? La soffocante noia, la travolgente passione, il drammatico dolore.... Che tutto sia amplificato dal mio essere? Eppure, tutto questo viene lavato via dal sangue. Il sangue uccide l'oblio. Il sangue lava via dolore e noia. Il sangue, può tutto.
Ho bisogno di uccidere. 

lunedì, settembre 09, 2013

Blu oltremare

"Il blu più bello è ricavato da una pietra e proviene da terre al di là dei mari"  Filarete, Trattato.


....la pietra di lapislazzuli va ridotta in minuti pezzi, raccolti in un crogiolo, arroventati a vivo fuoco in modo da purificarli e renderli friabili.Questa pietra va bruciata quattro volte di seguito, spegnendola ogni volta in aceto bianco distillato, e così si otteneva una maggiore purezza....

......si scelgono i pezzi che sono azzurri, eliminando gli altri, e si triturano e si macinano fino ad ottenere una polvere impalpabile....

....la polvere così ottenuta si amalgama ad una pasta formata di: resina di pino tre parti, pece greca tre parti, cera vergine tre parti, trementina tre parti, olio di lino una parte. Si fonde pasta e polvere a fuoco lento . Nel momento in cui si sta per raffreddarsi si getta tale pasta nell’ acqua e con le mani unte di olio di lino se ne forma un pastello che si lascerà nell’ acqua per alcuni giorni.

.....La polvere di lapislazzuli si troverà depositata al fondo della catinella e liberata dall’ acqua si lascerà seccare.....


Richiede cura e pazienza, ottenere il Blu perfetto, il Blu oltremare. E' un lavoro di costanza, amore ed attenzione. 
Non bisogna avere fretta.
Non bisogna lasciare nulla al caso, nè dare nulla per scontato.
E' un colore capriccioso.
Bisogna maneggiarlo con cura, a mani nude, senza paura.

Il blu oltremare lascia sempre senza respiro, nella sua perfezione, intenso da bruciare gli occhi. Carico di vita, profondo come una mare infinito.



 

venerdì, settembre 06, 2013

Un bacio

Il tempo si è rotto dinnanzi  me. 
Questo inutile balbettio di pensieri è paure si è dissipato per un lungo istante.
Quell'insostemibile spirale di immobilità ed assenza di cambiamento. Rotta.
Ed improvvisamente mi sono sentita trascinata solo dal desiderio.
Non solo del suo sangue.

Ma del legame con il suo sangue. 

Mi ha bruciato la gola, riempiendomi la bocca insieme alle sue labbra. - Caldo, denso, metallico. -
Nettare per il mio palato. Prelibata pietanza del mio spirito.
Ho bevuto, dimentica delle perplessità. 
Ho bevuto e ti ho desiderato, in quel morso di sangue e piacere. Caldo nettare della mia passione.


mercoledì, settembre 04, 2013

Loro

Henry........
                                              Henry, ti sento sottopelle, ti sento nella mia carne.
Lo so, potremo allontanarci , forse di qualche passo, ma ci sono corde invisibili che mi tengono legata alla tua carne. Le sento tirarsi, le sento taglirmi. Sento il dolore che solo tu mi sai dare. Dolore nel cuore , dolore nel corpo.

.......e poi ci sei tu, Charlotte. Dolce biocciolo, regole e perplessità. Domande e mezze verità. Spero di poterti amare ancora.


..........................William. Già. William. 
                                                            Blu oltremare.

lunedì, settembre 02, 2013

Dimenticanza e stordimento

Caldo tepore dei miei sensi.
Minuti scanditi al battere placido del tuo cuore.
Sensazione di confusa passione.
Stordimento.
Dimenticanza del mondo.
Surrele piacere dello spirito.



Ho solo voglia di dimenticare, dimenticare problemi e dolore. Dimenticare lacrime e sangue. Dimenticare lotte e sotterfugi.

Voglio dimenticare.
Voglio abbandonarmi in questo abbraccio mortale, anche solo questa volta. Anche solo, una volta. 

domenica, settembre 01, 2013

Un respiro

Il mondo scivola via solo quando posso averti.
Muoio ogni volta con te.
Dannazione squisita.
Droga per la mia mente.
Dipendenza per i miei sensi.


venerdì, agosto 30, 2013

...

Ho bisogno di toccarti.....

giovedì, agosto 29, 2013

Tutto

Vuoi tutto? Ma ancora non sai, non conosci cosa è il tutto. William
Ieri sono quasi impazzita per non affondare i miei denti nella tua carne.
Mi sono sentita così trascinata, disperatamente, trascinata verso il ritmico e placido pulsare della tua vita.
Ancora due mosse. E capirai.

lunedì, agosto 26, 2013

Save me

Quanto ancora dovrò aspettarti?
Quante ore, giorni o settimane?
Sei tornato, sì. Lo so. Ma non ancora da me.
Dove sei?
Cosa pensi?
Per quanto ancora mi dovrò distrarre?
Questa lontananza, è insostenibile.
Brucia sotto la pelle.
Brucia nel profondo del mio corpo.
E' un baratro senza fine nel quale io cado, infinite volte, infinite ore... e non c'è fondo , ad accogliermi. Nemmeno la dura pietra.
Un eterna caduta senza respiro, senza fiato.
Dove sei?
Annaspo, in questa densa realtà di sorrisi.
Soffoco, in questa insulsa città immota.
Salvami, ti prego.Salvami, ti prego.Salvami, ti prego.Salvami, ti prego.Salvami, ti prego.Salvami, ti prego.Salvami, ti prego.Salvami, ti prego.
Salvami. Salvami. Salvami. Salvami.............

domenica, agosto 25, 2013

Salto

Il salto non è quello che mi hai fatto fare nelle acqua cristalline di quel lago.
La paura, non è quella che ho provato nel perdere il controllo di un corpo che lotta con un elemento che non gli è favorevole.
Lo stupore, sì. Quello c'è stato, genuino, inatteso, frizzante. Una riscoperta.
Ma il vero salto, è quello che voglio farti fare, nel mio mondo. Un salto privo di possibilità di ritorno. Un salto dove al posto di cristalline acque, c'è un denso ribollire di sangue.

Se risolverai tutti i miei enigmi, conoscerai Catherine. Questa , Catherine.


venerdì, agosto 23, 2013

Jarro

Perchè si ostinano a non capire?
Credono che questo sia un gioco di pedine  su una scacchiera di sangue?
Non capiscono che è tutto legato unicamente ad una cosa, la Famiglia?
Non comprendono che cosa vuol dire mettere a rischio intere generazioni?
Credono che sia egoista? Che il mio sia un mero ed annoiato spostare pezzi a caso sulla scacchiera?
Non capiscono che ogni cosa è fatta solo per quello scopo?
La Famiglia va protetta. Indipendentemente dal costo e dal sacrificio.
Non esistono compromessi.
Non esistono sconti.
Non esistono indulgenze.
Per cosa mai dovrei esitare? Per quale ideale?
Non esistono ideali.
Gli uomini sono crudeli e vendicativi, e lo sono per motivi personali. Io, lo sono per uno scopo ben più nobile, io lo sono perchè devo proteggere qualcosa.
Mi chiamano Regina? No. Io sono la loro Madre. La loro Salvezza. La Loro protezione.

mercoledì, agosto 21, 2013

Noi

Lo osservo da ore, non posso fare a meno di farlo. Il nostro quadro. Noi.
C'è qualcosa, nel nostro essere vicini, nel nostro desiderarci e posseerci che non avevo mai conosciuto, prima.

La nostra eterna dannazione.
La nostra eterna dipendenza.
Il nostro eterno gioco di dominio.
Il mio eterno dolore.

Ancora non ho compreso quanto bene o male ci facciamo, noi due. Quanto questo vortice che sento dentro il corpo trasinarmi fino a terra sia amore, quanto questo bisogno che è forte quanto la Sete mi rende vulnerabile e debole.
Quanto il mio animo sanguini, per noi.

Eppure ci guardo e sorrido.
E sento la tua bocca su di me. I tue denti su di me- dentro di me -
Ti sento, nel mio sangue  e nel mio corpo.

E cresce il bisogno di vederti e toccarti.
Poco importa se sei con la tua Shelly ora, non mi interessa. 
Voglio solo tu torni da me.

E' una tela di grandi dimensioni, con orientamento verticale, dipinta con tecnica italiana. Su uno sfondo neutro scuro, i protagonisti, in piedi e raffigurati da capo a vita, spiccano come se fossero quasi fluorescenti. Una donna e un uomo - Catherine e Henry - entrambi coi capelli scuri sciolti e gli occhi chiari - grigi lei, azzurri lui. Al primo sguardo, colpisce l'immagine dei due corpi nudi, apparentemente perfetti; tuttavia, a prendersi tutta la scena - e tutto lo sguardo di colui che osserva -, non sono i due corpi, non la loro pelle nivea e liscia, non la loro staticità, non le loro linee audaci, ma il contatto – il loro punto di incontro; quel legame fatto di sguardo e tatto. Occhi che s'intrecciano - parlano tra loro. Dita di lei che chiamano, che premono sul petto di lui, deformandone - e facendone intuire - la consistenza muscolosa, dita che creano pieghe e curve su un corpo altrimenti marmoreo, statuario. Dita che segnano e trattengono, ostentano possesso. Ed è anche quell'altro dettaglio - la cicatrice sul bacino di lei - a rompere la liscezza della pelle e a creare l'imperfezione che spezza ed evidenzia al contempo la perfezione. E dà un leggero dinamismo, assieme a quelle dita. E c’è il desiderio di lui, nel trovarsi sotto l’influenza di lei, nell’essere nelle sue mani, nei suoi occhi. Nell’offrirle se stesso per essere stropicciato secondo il suo volere. Non c'è l'immortalità lì, ma l'Intimità dell'Uomo e della Donna. Un'intimità passionale, prepotente, inquieta. Un'intesa intensa. E c'è una profonda conoscenza, da parte dell'Artista stessa, di questa complicità, come se ella stessa imprimesse qualcosa di proprio in tutto ciò, qualcosa che l'ha trascinata nella pittura. E' un momento in cui il Soggetto non ha nulla di impassibile. La luce scopre e non abbaglia. Le pennellate piccole, da inizialmente lente, divengono via via più rapide e incalzanti, come se venisse man mano sempre più catturata da ciò che dipinge, tanto da esagerare in più punti col contrasto, quasi abbagliante, suggerendo maggiore significatività al Soggetto. In basso a sinistra, in un paio di nere pennellate, N. R]

lunedì, agosto 19, 2013

Lui

Il sole è alto nel cielo ed io fatico a prendere sonno, oggi.
I pensieri si agitano cupi nella mente, sono pensieri di sangue, sono pensieri di morte.
Vedo corpi senza forma e sangue denso ribollire nel baratro dei miei pensieri.
Ed in questo susseguirsi di strazianti immagini l'unico sollievo è il tuo pensiero.
Mi manchi.
Mi manca la tua pelle.
Mi manca il suo sapore.
Mi manca il tuo sangue.
Fa caldo. Sento i raggi pesare sulle tende della stanza, eppure sono costretta ad usare una candela per scrivere.
Mi trema la mano.
La gola brucia, secca e riarsa. Eppure ho bevuto sangue e mangiato carne dolce e morbida di fanciulla, ieri.
Rigiro fra le dita un vecchio bottone di una tua camicia, cercando di sentirlo ancora sul tuo corpo.
Mi manchi.
Semplicemente.
Mi manchi

sabato, agosto 17, 2013

Dannazione

Arrogante, spudorato, cocciuto,  ambizioso e dannatamente furbo.
Dannazione. William Gabriel Whitelaw. Dannazione!
Come posso trovare un mortale con tali caratteristiche affascinante , in qualche modo?
Lui, che mi scioglie i capelli, i capelli che Francois voule che i porti legati dicendo che li preferisce in quel modo. Lui, che riesce a farmi raccontare di me, come se fossi una qualsiasi umana che guarda le stelle sul tetto del teatro.
Dannazione. William. Dannazione.
Perchè lo trovo così interessante?
Già conosco la risposta, ed è stupida. Ed è dannatamente stupida. Ed è un bisogno così disperatamente mortale. Perchè lui?
Perchè mi tratta alla pari.
Ed è una cosa alla quale sono poco abituata, oramai.
Perchè mi fa giocare.
Perchè con le sue frasi ambigue ed il suo modo di fare mi distrare.
Dannazione, William.

Vuoi vedere Catherine?
Vedere Catherine richiede un tributo, un tributo molto caro.
Vedere Catherine, la vera Catherine, richiede del sangue.


lunedì, agosto 12, 2013

Una mossa...

Charlotte.
Non sei costata poco, cara Charlotte, al giovane Krypteia.
Jarro altro non è che un pretesto. Jarro subità solo una parte del mio piano.
Henry, oh Henry, non credere che rinunciare a lei non costi anche a me.
Costerà ad entrambi.
Egli mi deve una mossa sulla scacchiera, una mossa incondizionata, una mossa che sarà obbligato a fare indipendentemente da quello che io chiedo.
Una mossa incondizionata.
Resa? Vendetta? Piacere?
Quale sarà non lo so ancora.
Ma arriverà il momento in cui tu, cara Charlotte mi regalerari lo Scacco Matto.


venerdì, agosto 02, 2013

Ossessione


Charlotte. Francesca.
Due creature interessanti. Così diverse fra loro. Rappresentanti di parti diverse Dell animo umano. Sono affezionata a loro in modi e misure diverse. Eppure vorrei vedere entrambe le loro teste sul mio comodino, con una candela ben piantata nella loro acconciatura. E tutto questo solo per lui. Che debolezza. Che insana gelosia che mi consuma priva di ogni raziocinio. È guardo Charlotte ed Henry parlare, se la osservò mentre cerca di confrontarsi con lui, impegnandosi al meglio per cercare di tenergli testa invano, non riesco a fare altro che pensare quando sarebbe bello staccarle strato per strato il suo bel visino, pelle, muscoli, vasi, lasciando solo ossa ed occhi, e perché no anche la lingua. Eppure a Charlotte sono in qualche modo legata, in lei vedo potenziale, per lei provo una qualche forma di affetto, senso di protezione, che si scontra prepotente con la mia gelosia.
Henry. Mia dannazione. È questo che Francois e Colette provano? Quella passione che ti consuma, malsana, irresistibile, sublime e travolgente?
Oh, Henry. Se le vedrò sollevare troppe volte gli occhi su di te sarò costretta a farglieli mangiare. Infondo, anche così facendo, potrà sempre suonare.
Francesca. Bionda marionetta. Inconsapevole pedina. Non ti ho piu vista, dopo Les Amnes. Non ho più saputo nulla, di te. Non mi piace. Voglio sapere ogni cosa, invece.
Henry. Henry. Henry.
Cosa mi fai diventare ? Quale parte del mio animo risvegli ? Dannazione, dipendenza, desiderio, dominio.
Dannazione , dipendenza, desiderio, dominio.

giovedì, agosto 01, 2013

Ricordi e memorie - 2


Morte della regina.
Quando mi sono offerta a te, quel lontano 23 settembre, tutto sembrava pianificato alla perfezione. Ma nulla andò come avevamo previsto, alla fine. Tutti i nostri bizzarri progetti sono stati alla fine spazzati via dall'unica cosa che ci inportava. Noi. Faceva ancora caldo, per essere la fine di settembre, e nelle ultime settimane mi ero attardata a dipingere Parigi per ore ed ore, cercando di cogliere i diversi toni della luce del sole, che per tutta l'esistenza mi sarebbe stata preclusa. Anche quella sera ero rimasta troppo a lungo seduta a dipingere sul rilievo di monmartre, consumando colori ed occhi nel tentativo di ritrarre un nuovo tramonto di terra e oro sulla mia amata città. Al mio rientro a casa mi aspettavi, braccia conserte , schiena appoggiata alla porta. Sapevo che una di quelle sere sarebbe stata la prescelta , ma non avevi voluto dirmi di più. Hai sorriso, la cicatrice lungo il volto a è tirata appena. Eri ciò di più bello avessi mai visto. Credo che nessuna creatura potrà mai avere il tuo carisma, per me. Ho subito il tuo fascino immortale, ne sono stata travolta, ed è stato ciò che avevo sempre bramato.
"Cathe...." La tua voce era diversa dal solito, colma di aspettativa e trepidante. Mi è bastato sentire l'abbreviativo del mio nome per capire cosa avevi deciso.
Avevamo programmato di concederci una serata a Teatro. Ma era già troppo tardi. Avevamo deciso di camminare lungo la Senna fino all'alba, ma non lo facemmo. Alla fine volevamo essere solo noi, quella notte.
Il vento era caldo e dolce. L'aria appena umida e carica di profumi.
Mi sono abbandonata in una grande vasca in marmo, riempita di acqua e petali di viola. Ho lasciato il mio corpo immerso per interminabili minuti, permettendo solo alle labbra di affiorare in superficie per poter respirare. Volevo sentire il mio cuore. Sono rimasta lì, ascoltando per l'ultima volta quell incessante battere e ribattere fino a quando l'acqua non è diventata fredda. Solo allora mi sono offerta a te. Avevi preparato vestiti e pizzi. Ma non ho voluto nulla se non la mia mortalità.
Volevo offrirmi così a lui, nuda, come in sacrificio. La mia mortalità offerta in cambio della perfezione. Volevo stringerlo a me ancora una volta, volevo che sentisse il mio corpo caldo e vivo, volevo amarlo da mortale ancora una notte.
"Vuoi la perfezione ?"
Non mi hai chiesto altro. Hai atteso il mio assenso e mi hai presa. Il sangue dolce Della mia mortalità ti ha invaso la bocca, la gola, lo ricordo ancora sul tuo volto. Ricordo che tenevi una mano sulla schiena nuda, fra le scapole , mentre l'altra mi stringeva il fianco. Il volto era chino su di me. La bocca si sfamava della mia vita. Poi il tepore del mio corpo ha iniziato a svanire, così come il sangue anche la coscienza lentamente stava scivolando via. Un battito di cuore alla volta. Mi hai baciata. È le tue labbra sapevano del mio sangue. Poi hai accostato il mio volto al tuo torace, dove lungo la retta linea della clavicola scivolava un nettare scuro. Non ricordo come o quando ti sei procurato quell'ampio taglio per me. L'ho assaggiato così, con la punta della lingua prima, come altre volte avevo fatto. Ho inseguito la linea scura sulla tua pelle, fino a trovare con le labbra e con la lingua quella ferita. Allora ho bevuto. È mi ha bruciato la gola, come un alcolico troppo forte e troppo dolce. Cosi ti ho morso, come se gia non fossi stata piu umana quando ancora lo ero. Ti ho sentito urlare, un eco ovattata nella mia evanescente coscienza. Ho bevuto ancora, fino a smettere di respirare. Sono morta così. Nuda fra le tue braccia. Le tue mani non hanno mai smesso di sostenermi. Mai.
Da quella notte, sarebbe iniziata la nostra vera vita insieme. Da quella notte sarei stata educata.

Ricordi e memorie


Oggi ti ho sognato. Era il ricordo di quando mi ha trovata e raccolta. Perche altre parole non possono descrivere meglio cio che hai fatto. Raccolta. come si fa con un oggetto caduto ed abbandonato a terra che rischia di andar perso e calpestato. Ciondolavo sullo sgabello della bettola del 6 arrondissement, scossa dalla febbre, sgualcita dal dolore, con la mancina tremante su un lurido boccale di birra che a stento buttavo giù. Troppo calda, troppp forte, troppo scadente. Gli occhi erano gonfi dal pianto e rossi x la febbre, il corpo scosso da brividi. Non aspettavo altro che essere distrutta da qualcuno. Non aspettavo altro che qualche farabutto mi prendesse, punendomi per ciò che ero ed avevo fatto. Occhi ubriachi e bocche bavose. Odore di sudore , sporcizia e birra. Jean se ne era appena andato. Mi era appena stato strappato dal corpo , il mio corpo. Dalle mani di chi doveva amarmi e proteggermi, da chi doveva essere la mia famiglia. Il dolore del corpo era solo un eco lontano del dolore del mio spirito. Dilaniato dall'atrocità della mente umana. Il tuo tocco è stato delicato. Ho sentito la dolce e fredda mano sulla mia fronte madida di sudore che bruciava per la febbre. Una pressione Appena accennata, paterna. Ti ho schernito, insultato, provocato. Volevo che concludessi il lavoro che la mia famiglia aveva iniziato. Volevo essere consumata e distrutta, punita. Ma tu , Francois, hai sorriso, un bellissimo arricciarsi delle labbra, dietro la cicatrice che ti deturpava il volto . Le tue dita fra i miei capelli. Questa è la sensazione che ricordo. Brividi che si inseguono sul capo, lungo in collo. Tu che mi raccogli i capelli sulla testa , con tocchi delicati 'dovresti portare i capelli così, raccolti' . Francois , mi hai curato il corpo. Come l'ho capito solamente dopo, con il tuo sangue. Quella notte , in cui mi hai salvata , era solo una dolce medicina mandata giù a forza. Francois , il padrone e signore . Francois l'amante e amico . Solo dopo molto tempo sei diventato per me Francois il vampiro , il padre , il compagno. Il mondo. Mi hai ricostruita pezzo dopo pezzo. Come un opera d'arte.
Ricordo quando mi hai detto chi eri , cosa eri e cosa volevi che diventassi . Era novembre, un triste e malinconico tramonto dalle tinte rame tingeva la Senna, il vento era frizzante e pungente. Avevo freddo. La pelle appena accapponata sotto la mantella di lana blu. I capelli raccolti sul capo ; eri sempre tu ad acconciarli, con pazienza, lentamente, anche quando sbuffavo infantile per la fretta. Ma tu non avevi fretta, tu costruivi la perfezione con ogni semplice gesto. Dovevamo andare a Palazzo , quella sera. La sera in cui avrei anche conosciuto la Dama Bianca, Colette, la tua Colette. Colei che ti aveva rubato il cuore , colei che amavi di quella passione che io credo di conoscere solo per Henry, adesso. "È passato un anno, Catherine, un anno da quando tuo figlio è morto. Un anno che hai deciso de dedicare a me. Non mi hai mai chiesto nulla , sul perché ti ho salvata, sul perché ho iniziato a ricostruiti, respiro dopo respiro. A volte mi sono chiesto se già sai quello che sono, e per questo non hai mai domandato nulla"
"Gratitudine e riconoscenza . Questo è ciò che vi devo Signore. Per avermi salvata. Per avermi dato tutte le possibilità dello spirito e del corpo che mi erano state negate" ma infondo io già sapevo. Sapevo che l'uomo che mi nutriva e curava , l'uomo che amavo , non era come gli altri. Cosa certo non potevo inmaginarlo, ma la sua bontà nei miei confronti mi avrebbe fatto accettare ogni verità .
Così mi disse che era una creatura eterna e dannata. Cosi mi disse che segretamente si era cibato di me. Tremavo. Per il freddo e l'emozione. Il cuore mi rimbombava nel petto tanto forte che ebbi paura di morire. Faceva male. Un colpo dopo l'altro, ritmico come un tamburo. Riecheggiava nella testa, assordante.
"Questo è il momento delle scelte. Puoi intraprendere con me un cammino che da mortale ti porterà qui, quando sarai pronta , quando avrò deciso"
Lo fermai. Posando una mano sulla sua bocca, le mie labbra sulla sua cicatrice. Non esistevano alternative. Io ero per lui. Fu quella la prima volta che mi prese consapevolmente. Non mi importava nulla del tributo del sangue .Da li mi avrebbe cresciuta solo x diventare quello che sono ora, una regina di un mondo di marionette. Per Diventare come lui avrei pagato ogni prezzo, nulla sarebbe stato più doloroso di quello che mi avevano fatto gli uomini , nessun dolore più grande di quello che la mia famiglia mi aveva fatto provare. Ti amo , Francois. Ti amo ancora, dopo due secoli.

Pensieri confusi


Parigi. Culla del mio animo . Nettare prelibato e dolcissimo . Camminare per le stette vie colme di vita e suoni mi riempie l'animo di pensieri caldi e delicati, di ricordi e memorie. Sono andata a trovare Liselle, sono andata a vedere dove riposa la famiglia Neiguex. Sono andata da Jean. Sono andata dal mio bambino. Duecento anni di lutto , per lui, per Francois. Sono venuta a cercare di dirvi addio anche questa volta . Che sia questo dolore l'eterna dannazione del mio dono oscuro ?
Parigi . Casa .
Culla di dolci perversioni di sangue e passioni.
Qui, dove tutto è concesso . Ieri ho danzato con un uomo, mentre mi teneva troppo stretta a se , contro il galateo e l'etichetta , ho bevuto da lui. L'ho amato e desiderato. Me ne sono cibata, per due, tre, forse quattro balli. È rideva , felice. Ed io ho riso con lui, dimentica del dolore. E l'ho lasciato così , ebbro del piacere del mio bacio, con il ricordo di una notte bellissima . Si, a Parigi umani e vampiri possono danzare insieme. Vi voglio qui con me, voi ... Che siete i miei amori , voi , che siete i miei affetti. Henry , Sebastian, Chatlotte.... Si , vi voglio con me, in questa danza eterna e senza tempo . Vi voglio vedere ridere . Con me.
Mi sono domandata molte volte come combinare tutti loro nella mia vita. Che pezzi sono . Henry, il re? Sebastian da pedone riuscirà a diventare alfiere ? Charlotte ? William? Setsuna? La torre ? Angelus il cavallo? Ed i corvi ?e Francesca ? Troppi pezzi. Qualcuno va eliminato da questa scacchiera. Qualche pezzo sacrificato .
Sono poi disegnati sulle pagine successive una serie di ritratti.
Henry. ( un disegno del volto del giovane , dipinto unicamente in rosso, dal capo cinto da una corona si spine , il volto rigato di sangue. Il mento è appena solllevato, mettendo in risalto il disegno della bocca.Ride, nel ritratto, non vi è ombra di sofferenza nel suo sguardo. Accanto a lui il profilo del collo di una donna , piegato appena di lato, che sfuma in secondo piano rispetto al più intenso dipinto di henry, e stretto attorno al collo è disegnato uncollare decorato da diverse punte e spine che lacerano e feriscono la pelle della donna)
Sebastian ( il volto del giovane è ritratto di profilo, lo sguardo abbassato, quasi sottomesso. Però sorride, le labbra sono piegate dolcemente verso l'altro. è un sorriso gentile, delicato. Il colore predominate è il blu. È blu è anche la farfalla disegnata sopra il suo volto, in modo tale che al profilo del giovane corrisponda quello Dell ala della farfalla stessa)
Charlotte e Francesca. ( disegnate con una pallido color oro, come figure dai corpi nudi che si intrecciano su una chiave di violino . Hanno gli occhi chiusi . Entrambe . Sembrano adagiate l'una nell'altra e seguono alla perfezione il profilo del simbolo musicale )
Gabriel ( qui a dominare è il nero. Intensi tratti alternati a Sfumature deliate) Sono disegnate le mani posate sulle corde di un arpa il primo piano. Quindi dietro a questo dettaglio , ritratto con cura quasi maniacale, si intravvede il volto di William, che si confonde dietr le corde dell arpa , in un morbido grigio . Ha uno sguardo vagamente beffardo)

martedì, luglio 30, 2013

Vuoto

Parigi . Francois. Sono ore, forse giorni che altro non posso fare che restare in attesa accanto alla tua tomba muta . Il tuo volto , scolpito nel marmo dalle mie stesse mani , è freddo e bello come quello che è rimasto nella mia memoria. Ti osservo. Ho provato a parlarti , più volte, la mia voce ha fatto eco nella fredda cripta per lunghi istanti, per poi perdersi nell'oscurita e fra le ombre . Ti ho chiesto aiuto. Ti ho pregato di darmi un segno . Nulla. Solo il tuo ricordo a tenermi compagnia . Nulla più di questo . Mi manchi. Forse solo ora che ti ho davanti , cenere e marmo, mi rendo conto quanto tu mi manchi, Francois. La tua assenza mi rende il respiro pesante come quello di un mortale sul punto di soffocare. Sento l'aria nella gola. Si stringe. Fa male. Bruciano i miei occhi di lacrime di sangue . Dove è il tuo spirito ? Esiste la tua anima? Mi stai ascoltando davvero ? Ti prego, Francois. Cosa devo fare a Londra? Cosa ? Quali pedone vuoi che io muova in quella terra selvaggia? Il dolore della tua assenza può davvero essere ancora così forte ? Così forte da rendermi furiosa perché impotente . Francois... Eterno amore oramai proibito. Tu, unico ad avere avuto il mio cuore mortale. Ti amo ancora , mio Francois. Ti amo ancora come due secoli fa. 

giovedì, luglio 25, 2013

Redenzione

Rivederti ha dato respiro ai miei giorni, Sébastian.
Redenzione dei miei peccati. Animo da dannare. Tu, che ti sei lasciato prendere per mano sul baratro della disperazione. Animo consumato e sanguinante. Io ho salvato te, quella sera ai Docks, tu hai salvato me. Sì. Sei il mio riscatto. Dovrai crescere protetto. Dovrai crescere istruito. Dovrai crescere secondo le leggi. Sarai perfetto. Sarai costruito con mano delicata e leggera. Non ci sarà nemmeno una sbavatura. Sarai tutto ciò che i miei figli non sono mai stati.
Si. Mio Sébastian.
Nutriti di me.
Sii il mio figlio perfetto.
Diventa ciò che non ho mai avuto.
Forse con te riscatterò gli errori commessi con Lain ed Adrien. Forse con te lenirò i sensi di colpa e le mancanze.
Si. Sarà così. Deve essere così.


Così sarà. A Parigi.


martedì, luglio 23, 2013

Staticità

"... Invece, tu, è come se vivessi in un eterno presente immutabile, sulle macerie del tuo passato. Solo tu puoi fare qualcosa per non diventare un ricordo o un oggetto nella tua stessa collezione di cimeli..."

ha usato queste parole, per descrivere la mia infelicità. Come è possibile che abbia davvero visto così profondamente nel mio animo, anche se non gli ho concesso quasi nulla dei miei pensieri? Come posso spiegargli cosa sono , come sono diventata, senza trascinarlo nell'oscuro baratro del mio mondo? 
William è la mia umanità.
Rappresenta " la possibilità del cambiamento. La possibilità di qualcosa di diverso" ...rappresenta una alternativa. Forse per questo tentenno davanti a lui. Forse per questo mi mostro umana, quando umana non lo sono. 
Eterno presente immutabile.
Ritorna ancora il discorso fatto con il Krypteia sulla necessità dell'evoluzione.
Dunque è questo il senso dei nostri ritorni?
Trovare il modo di evolverci in un mondo e tempo diversi?
E' per questo che cerco William? Perchè rappresenta una guida al cambiamento ed all'evoluzione?
E' sfrontato, arrogante, non ha paura ad esserlo. 
Cosa succederebbe se lui sapesse chi è Catherine davvero? E per quale motivo esiste Sybelle?

I pezzi sulla scacchiera si muovono più velocemente del previsto.
 

lunedì, luglio 22, 2013

Evoluzione

Dunque anche lui è tornato.
Setsuna.
La generazione dei tormentati ed inquieti vampiri di Londra.
Loro, che forse non sarebbero mai dovuto sopravvivere, nè da umani, nè da vampiri.
Dunque, qualche speranza anche per i Krypteia.

Evolversi.

Noi vampiri non sentiamo molto questa necessità, la necessità dell'evolutzione. Forse è questo che ci rende inferiori agli umani, loro ne hanno bisogno per sopravviere, noi, lo diamo per scontato.

Evolveri.

Già.
Devo cambiare qualche pedina sulla scacchiera.

giovedì, luglio 18, 2013

Possessione






Ammiro il mio corpo dilaniato dal tuo desiderio, opera d'arte suprema della nostra passione. Disegno di noi. Del nostro dolore, del nostro appartenerci nel sangue.
Lecco le ferite del mio corpo, quelle stesse che hanno risanato il mio spirito.
Il sangue è la nostra catena. Il Desiderio il nostro legame.
Sento le cicatrici sulla pelle, monito della tua possessione. Spariranno. Fra qualche giorno, fra qualche ora.
E sarò ancora lì, a chiderne di nuove.

martedì, luglio 16, 2013

Senza fiato

Nel tempo e nelle assenze di consumano i miei giorni.
Che sia questa la mia dannazione? Che sia questa la punizione che mi è stata riservata? La perenne assenza dei miei desideri?
Vi ho persi, smarriti...
Lain...Adrien...ora anche Sébastian?
Cosa resta del mio cuore se non cenere dal sapore acre e soffocante?
Non c'è nulla che possa ravvivare quel tiepido bracere. Nulla se non Henry.
Lain, angelo della mia morte. Mia perversione più cara. Mia perdizione definitiva. Mio angelo. Mia bambina eterna. Mia metà. Anima gemella del mio animo deviato. Altra metà del mio cuore dilaniato. Mi sveglio ancora di notte, sentendoti chiamare il mio nome, come quando mi cercavi, per troavre il sonno, in quelle prime notti da demonio quale io ti avevo resa. Sybelle...Sybelle....Madre....la tua voce è eco della mia soffrenza.
Adrien.
Mio fiore proibito.
Rosa sgualcita. Amore Calpesato. Mia spina nel cuore. Tortura della mia mortalità . Fuoco dei miei sensi di colpa. Figlio redento. Figlio penitente. Figlio irriverente. arrogante. Vetro piantato nellamia carne. Per te ho dormito, per te, sono diventata neve e marmo. E' servito?
Sébastian
Mia giovane farfalla, tu che ancora vivi di vita mortale. Tu che ancora sei caldo rifugio per la mia bocca assetata. Tu sei la redenzione dei miei peccati. Il riscatto dei miei errori. Dove sei, adesso?
Dove, sei? Tu, che devi essere cresciuto, protetto, curato..tenuto per mano...tenuto fra le mani...fra le mie labbra...fra i miei denti...dove sei, Sébastian?
Drusiria.
Bambola di porcellana.
Boccoli e oro.
Perfetta donna dall'animo perverso di una bimba. Ancora devi imparare il tuo ruolo, il tuo compito. il tuo perchè in questo. Ancora devi conoscre il mio amore. Tu. 
Henry.
Corona. Sangue. Tu sei il desiderio. Tu che sei la perdizione della carne. Tu, che per me sei carnefice e vittima. Dove i tuoi denti dentro il mio corpo? Tu che mi strazi di piacere e desiderio. Tu che torturi il mio corpo. Tu, che sottometti il mio dominio, sfamandoti di me. Di ciò che sono. Del mio sangue. Della mia essenza. Della mia carne. Tu, che solo rappresenti la dimenticanza dei miei dolori. Tu, che nutri i miei peccati con le tue fantasie. Tu, che sei la sete, tu, che sei il sangue. Henry. Amore mio. Desiderio ultimo. Erede e compagno. Henry.

....e tu, William? Come entri nella macabra danza delle mie marionette?
...e tu, Charlotte? Come proteggerti da questo mondo di dannazione?
...e tu, Francesca? Come lasciarti vivere in tutto questo?

venerdì, luglio 12, 2013

William

Chi sei?
William Gabriel Whitelaw.
Chi sei realmente?
Nobile ma non formale, dallo sguardo serafico ma curioso. Invadente, irriverente, arrogante.
Chi sei?
Tu, che dal nulla, mi hai aperto una porta nella mia stessa casa, quando credevo di essere oramai chiusa fuori per sempre.
Chi sei?
Tu, a cui io ho aperto uno spiraglio della dannazione del mio animo. Tu, che hai visto il mondo dei miei pensieri nei miei dipinti, che hai avuto il privilegio di condividere quanto di più intimo possiedo.
Cosa vuoi , da me?
Tu che ti arroghi il diritto di giudicare, di stabilire le tue verità e cerchi di plasmarci il mondo.
Che animato da umana passione affronti il mondo con sfrontatezza, in modo a volte anche buffo, per me.
Tu, che crei con il tuo animo e le tue mani una musica che commuove anche il mio dannatissimo cuore.

Chi sei, William?

lunedì, luglio 08, 2013

Drusiria

Dunque egli vuole solo renderla felice.
Il vicario.
Giovane figura, sottile e pallida, delicata come un bocciolo di rosa.
Fragile
Determinato ed ostinato nello sguardo.
Privo di parola.
Giocattolo malfunzionante.
Egli deve sapere quali sono i limiti, di doveri, chi comanda.
Deve conoscere le regole del gioco.
Sarà mia premura ricordarlo ad entrambi.
La posta in gioco, è troppo alta. 

Vedremo.
Sì.
Vedremo



sabato, luglio 06, 2013

- Sul Tetto del Clock-

Dall'alto la città sembra un cielo stellato.
Il Tamigi un fiume d'inchiostro.
Sento ancora nel naso l'odore della cenere, quando resto qui, in punta di piedi su Londra, sul tetto del Teatro.
Teatro.
Casa e talamo.
Famiglia e passione.
Tutto, si rinchiude in questo luogo, sotto i miei piedi.
Mentre lento scorre il fiume, dinnanzi  a mè così conella mia mente, trascinando via i ricordi, io resto qui, ancorata alle mie convizioni. Ancorata al mio amore.
Mio amato Clock Theatre.
Un solo respiro, solo per te.

mercoledì, luglio 03, 2013

Pensieri sparsi

Il tempo è un muto compagno delle mie giornate.
Non vi sono silenzi sfficienti per colmarlo.

Muoio nell'assenza di chi ho amo ed ho amato,
ogni giorno
in un perpetuo ritorno di ricordi bagnati da lacrime di sangue

Attendo che la prossima polverosa pedina sia mossa,
guardando le altre, intrappolate da ragnatele d'argento
sottili e fitte trame fatte di assenze 





martedì, giugno 25, 2013

Lui

Amarti e desiderarti è come un eterno soffocare in dense acque scure
E mi perdo, annegando nella lontananza del tuo corpo
Mi dispero, nell'assenza del tuo sangue
Desidero, perdermi nella tua bocca.
Il mio corpo offerto come banchetto ai tuoi denti
Il mio sangue promessa di amore e appartenenza

Mi mancavi.

mercoledì, giugno 19, 2013

Famiglia?

Il Teatro è sempre stata casa, per me.
Un tempio sicuro dove venerare l'arte, dove trovare conforto alle mie sofferenza,  distrazione ai miei pensieri. E gli Artisti? Sono sempre stata Famiglia. 
Ed ora? Cosa sono? dei figli da riconquistare?
Ho compreso la loro rabbia, l'ho soppesata, l'ho accettata. Hanno dovuto affrontare da soli dolore e sofferenza, senza di me.
Quante volte dovò essere crocefissa per ottenere il loro perdono?
Quanto il mio cuore per questa famiglia è grande?

Ho parlato con un giovane musico, giunto a teatro durante la mia assenza. Dice che dovrei esser più presente alle loro attività. Eppure alcune non le posso condividere, io...il cameratismo ha dei limiti, dei paletti, per la mia persona. Io ho certi principi. Credo in un certo tipo di arte e studio. Di perseveranza e rigore.

Li seguirò. Nelle loro lezioni. Nei loro spettacoli.
Parlerò con loro se vorranno. Li ascolterò se servirà
Forse, riderò anche.



domenica, giugno 16, 2013

Dell'amore e della rabbia

Scusarsi è difficile come mandar giù un pugno di chiodi e spilli.
Ho sentito le punti conficcarsi nella gola, rigare lemie corde vocali, abbandonarsi nel mio esofago mentre le glutivo. Ognuna di esse era un ammonizione ed un pensiero.
Eppure, credo sia stata la cosa iù giusta da fare. Molto è il peso che carico sulle sue spalle. L'ambizione certo lo guida, la mia fiducia, non è mai venuta meno. Ma no, lui deve sentirsi indispensabile. Lo deve sapere.
Ho avuto paura, molta paura, una paura quasi umana, che non provavo da tempo. Era la paura di averlo ferito. Era questo che provavi, Francois, quando mi insegnavi il mio posto nel mondo?
Ora, rimane solo il grande bisogno di lui.


Mia caro giovane amico...cosa ti hanno fatto? 
Chi ha osato, farti questo?
Come hanno potuto?
Sono forse protettori delle tenebre? Coloro che dovrebbero cerlare  i nostri segreti e premurarsi dei nostri bisogni? 
Gli hanno chiesto se era un ombra, chi altri poteva essere se non loro?
Come hanno potuto? Chi ha dato loro questo ordine?
Dovrò fare chiarezza su questa cosa.
Dovrò punire.
Ferire.
Uccidere.

mercoledì, giugno 12, 2013

...

L'aria di questo luogo è rimasta densa e polverosa come ricordavo.
Ci ho messo tutto questo tempo per scendere nuovamente qui, da te, mio amore.
Come stai?
Mi manchi così tremendamente, non c'è giorno  o notte che non pensi a te.
Mia creatura perfetta.
Mia eterna bambina.
Cosa stai facendo, adesso?
Cosa stai pensando, adesso?
Sono sola, senza te.
Solo sola.

martedì, giugno 11, 2013

Soldi...Soldi..ed ancora Soldi

[ pagina scarabocchiata con un susseguirsi di numeri, disegni di vare parti del teatro, cifre cancellate, sottolineature]

Troppi. I soldi per sistemare il Teatro sono troppi.
Vi era un tempo che la Corona stessa avrebbe pagato questa cifra senza problema alcuno. Ora mi ritrovo a raccimolare penny a destra e manca, quasi dovessi elimosinarne.

Tutti questi anni senza manutenzione, tutti questi anni  di usura...

Bisogna dare lustro non solo all'Arte ma anche al suo Tempio.

Scriverò a Jaques. Non vi sono molte alternative.

domenica, giugno 09, 2013

Londra, Rientro

Casa.
Questa parola ha un sapore metallico nella bocca.
Ha il sapore del sangue.
Henry.
Questa parola ha un sapore più dolce, ha il suo sapore.
Sébastian.
Miele e mandorla.
 
Londra.
Non capisco ancora il sapore di questa parola. In un primo momento mi sembra dolce, quasi stucchevole, ma presto questo sentore sparisce, per lasciare spazio ad un retrogusto acre.

Vi sono molte faccende che devo sbrigare, molte faccende che attendono di essere risolte, altre di essere....avviate.

Casa.

martedì, giugno 04, 2013

Francoforte, Germania, quarto giorno di viaggio

Il tempo si è fatto clemente. Questa sera mi ha accolto una tiepida nottata dal cielo terso costellato da una moltitudine di piccole stelle, lanciate qua e la a piccoli gruppi per decorare la volta celeste.
Sigfird ha indetto una grande festa, lunghe tavolate di cibo per mortali, danze tradizionali e mangiafuoco.
"Questa sera, mia diletta, allevierò il tuo stanco spirito, domani discuteremo di quanto la situazione richiede" mi ha detto solo questo, prima di prendermi per mano per condurmi in mezzo alla sua corte.
E' stata una serata calda di vini, musiche, fuochi e risate della gente.
Nulla di pretenzioso, nessuno che invocasse il mio, oppure il suo nome. Tuttavia è stato rilassante. Le pressioni di Londra hanno allentato appena la presa sulle mie spalle, lasciandomi ridere e ballare, come se non avessi nuessuno a cui rendere conto.
Abbiamo così danzato con i mortali e fra i mortali, ce ne siamo saziati fino ad esserne ebbri, per poi abbandonarci a guardare le stelle.
Dove sono finiti questi giochi e questi piaceri a Londra?
Ma non  devo pensarci, non ora. Ora voglio ancora godere di quella sensazione di libertà che ho provato.
Voglio continuare a guardare le stelle.

lunedì, giugno 03, 2013

Francoforte, Germania, terzo giorno di viaggio


La carrozza sobbalza pesantemente lungo la strada dissestata dalla pioggia torrenziale, che sembra non volermi abbandonare mentre attraverso le terre tedesche in direzione di Francoforte.
I fiumi si sono gonfiati di acque marroni, dense di terra, che hanno rotto gli argini ed invaso i campi circostanti. L'erba è di un verde intenso e brillante, carica di acqua, tanto da risplendere anche di notte.
Il viaggio è lungo e molesto.
Francoforte si delinea all'orizzonte in una tiepida alba bagnata.
Le strade sono addormentate dalla piovosa notte.
Gli abidanti intorpiditi da questa pigra primavera, che tarda a scaldare la terra.
L'acqua del fiume è strabordante, sfiora i ponti della città, minacciandola.
Vista da lontano, sembra quasi una rappresentazione allegorica. La ricca città bagnata da un tiepido raggio di sole che sfugge alle nuvole sullo sfondo, in primo piano la minacciosa piena del Meno, pronto a travolgere gli ignari e benestanti abitanti.
Sigfrid Van Drauth mi attende. Arroccato nel suo palazzo. Circondato da pietra e sangue.
Ancora poche ore di viaggio.
Ancora poche ore di sordi e cupi pensieri.


domenica, giugno 02, 2013

Mare Britannico, davanti a Calais, Francia, secondo giorno di navigazione

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La pioggia totura incessantemente il ponte della nave, rimbombando molesta nei miei alloggi, nella cambina. Il viaggio, sotto i colpi di questa grigia e continua tempesta, sembra ancora più lungo. L’odore della salsedine e della pioggia gonfia l’aria umida ed appiccicosa, rimane sulla pelle, nel sangue delle persone. Non mi piace. 
Stiamo giungendo al porto di Calais, dovemi attende la carrozza che lenta mi porterà nelle Terre di Germania.
Calais.
I ricordi raggiungono la mia mente come una luce troppo fioca nella nebbia. E' lo stesso porto da cui sono partita per tornare a Parigi anni fa, lasciandomi alle spalle il dolore che solo Londra è riuscita a procurarmi. 
L'idea di rivedere le sue mura mi infastidisce. Vorrei bruciasse fra le fiamme. 



Mi ritrovo nuovamente qui a pensare, cullata in malomodo dalle onde, mentre il ritmico ondeggiare della lampada produce sulle pareti della cabina scure ombre dall’aspetto minaccioso, i miei pensieri.
Troppo a lungo ho indugiato, troppo a lungo mi sono concessa di non voler interferire con loro, per farmi amare. Ora è giunto il momento di muovere nuove pedine, stupirli, cambiare le carte in tavola.
Il Consiglio ha chiesto i Krypteia. Il consiglio mi ha ricordato la mia promessa, il mio ennesimo dovere. Si ricorderanno, di questi miei sacrifici , in futuro? 
Si ricorderanno quello che mi hanno obbligata a soffrire, nel corpo e nello spirito?
Avranno il loro sangue mortale, sì, lo avranno. 
Noi gli daremo quello che hanno chiesto. Il debito sarà finalmente saldato. Potrò chiudere definitivamente i conti con quanto ho fatto sia per Lain che per Adrien. 
La mia redenzione sarà completa.
Piove. Continua a piovere. Il rumore mi riempie la testa. Gli odori sono sempre gli stessi, sopra questa nave, non cambiano. 
Sale e persone.
Mi si stringe la gola.
Poche ore ancora e saremo a Calais. Dannata Calais.

venerdì, maggio 31, 2013

Riflessi

Nel buio della notte ci siamo incontrati, come timidi amanti cullati dal buio.
Sto cercando di riordinare il caotico guazzabiglio che sono i miei pensieri, che nelle lunge giornate Londinesi mi tengono svelgia, rinchiosa nel mio stesso camerino, o negli alloggi di Les Amnes....
E' così delicato, il mio Sèbastian, così ricco di insicurezza....ancora combattuto fra quello che realmente è ed il riflesso che di sè vede negli altri...Lo guardo e vedo la sua figura riflessa in uno specchio increspato da mille fratture, ognuna delle quali riflette un immagine diversa di sè. Così io lo sento. Ed il mio sangue risanerà quelle crepe fino ad avere di lui una sola ed unica immagine, l'immagine che io voglio.
Questo è quello che farò, con lui.
Lo curerò, lo terrò per mano. 
Mi ha chiesto di Lui, e quando suo nome è uscito dalle labbra di Sèbastian il mio cuore ha tremato, memore della discussione che ho avuto con Henry proprio riguardando il mio piccolo gioco.
Ho paura della reazione di Henry, lo ammetto. Ma non è la sua rabbia che temo, solo il suo dolore.
Henry.....ho chiesto a Charlotte di distrarlo, in mia assenza....le ho fin confessato il mio turbamento nei suoi confronti... riesco ad amarlo davvero a tal punto da esserne indebolita?
Lui non approverebbe questo pensiero. Devo cancerllarlo dalla mia mente.

Il viaggio verso la Germania, verso Sigfrid è prossimo.

Forse la distanza ordinerà i miei pensieri.

mercoledì, maggio 29, 2013

Senso di colpa?

E' una sensazione che fatico a comprendere.
E' una piccola spina molesta conficcata nel mio cuore dannato.
Mi priva del sonno, mi fa mancare il respiro.
Solamente quando sono con lui, il dolore sembra attenuarsi.
Quando egli mi è lontano, cresce la cupa consapevolezza di averlo feito.
Senso di colpa?
Ho forse sbagliato?
No, non posso lasciarmi trascinare dalla burrascosa passione che provo per lui. Deve ricordarsi quale è il suo posto, io suo ruolo.
Eppure, eppure....non riesco a togliermi dalla mente il suo sguardo, quando ho pronunciato quella frase.
Indispensabile.
No, non lo è ovviamente. Infondo nemmeno io.
Ma, invece, non lo è per me, indispensabile?
Ho atteso per così tanti decenni qualcuno come lui, qualcuno che rapisse il mio cuore come solo Francois aveva fatto.

Perchè l'ho calpestato?

Che io sia dannata

lunedì, maggio 27, 2013

Teatro

Famiglia. È stato per me questo negli anni passati a Londra.
Passione. Per me a Parigi.
Perdizione. Nelle corti.

Ed ora cosa rimane di tutto questo ? Cosa della mia famiglia, che non mi conosce e che a stento mi riconosce ? Pensano di essere stati abbandonati. Non sanno . Non potranno mai sapere.
La loro ignoranza , il mio silenzio , il nostro distacco ,
Ecco... È il mio cuore che piange ancora

domenica, maggio 26, 2013

Lui

[ Solo il disegno di un paricolare, sola il disegno del profilo di un uomo addormentato, scarabocchiato a carboncino sulla carta consumata. Un profilo elegante, i capelli sparapagliati sul volto angelico. Il disegno rovinato dalla numerose carezze fatte con le dita della stessa Catherine, come in un gesto maniacale e possessivo]

Eredità

Ci sono stati giorni in cui ho guardato sorgere il sole fino a bruciarmi gli occhi, sperando di colgliere in quell'attimo una visione diversa del mondo, o forse nella speranza di rivedere Farncois.
Cosa stiamo facendo, Padre? E' questo quello che tu volevi? E' questo quello per cui hai combattuto nei secoli? Quando mi hai abbandonata, non mi hai lasciato volontà o parole, solamente un cupo e sordo silenzio, fatto della tua assenza, fatto del mio dolore.
Padre mio, mio amante immortale. Tu che sei stato per me salvatore e assassino. Tu che mi hai tenuta fra le braccia quando piangevo la morte del mio unico figlio mortale, tu che hai ricostruito pezzo per pezzo il mio corpo ed il mio animo. Sono davvero diventata quello che desideravi per me? Davvero ho accolto la tua eredità?
Cosa devo fare, Francois? Cosa ancora?
Vorrei solo tornare a Parigi, la nostra Parigi, per abbracciare il tuo corpo privo di vita. Vorrei poterti parlare, domandare, chiedere, inerrogare....cosa devo fare, adesso?


sabato, maggio 25, 2013

Sébastian

Cosa è per me il giovane Narcisse?

Forse all'inizio un gioco, un burattino fragile da tenere in bilico sul precipizio della morte.
Che mi sia invaghita di lui perchè il suo animo sanguinante mi ricorda il mio fragile Adrien?
Che le parole di Henry siano ancora, anche questa volta, inesorabilmente vere?

Eppure materno è l'affetto che provo per lui.
Dolce il senetimento che mi lega alla sua anima tremante.

Lo voglio tenere per mano, verso la strada della Perfezione.
Voglio plasmarlo e modellarlo per essere un perfetto erede.
Voglio che cammini fra i mortali come essere supremo.

Voglio trasformarlo in farfalla.
Voglio che sbocci con il mio sangue.

Voglio amarlo e cullarlo. Crescerlo e nutrirlo. Istruirlo e tenerlo per mano. Voglio tenerlo accanto a me. Voglio amarlo e sostenerlo.


Sì, voglio che sia la mia perfetta farfalla. 

Henry

Henry.
Il tuo nome è un pungnale nel mio cuore, così come tu sei una corona di spine per il mio regno.
Ti ho detestato con la presunzione di chi non conosce, quando LEI ti aveva preso con sè. Lei, che per me, ti ha creato, alla fine. Eri così insopportabilmente legato al Lei, così diverso da Lui.
Ti avrei strappato il cuore dal petto quando ancora batteva, così come da morto.
Ti ho odiato. Sì. 

Come è stato possibile?
Come siamo arrivati ad essere Noi?
Cosa è successo negli anni?

E' stato forse l'ostinato amore per te che LEI provava, che ci ha avvicinati, se lei ti amava, avrei dovuto farlo anche io.
Ed ecco che ti ho visto. Ho visto il tuo ego così perfettamente modellato sulle aspettative degli altri. Ho visto le tue maschere susseguirsi sul tuo volto. Ho sentito la tua voce cambiare e sussurrare le parole che volevano essere sentite.
Che io stessa sia stata ingannata?
Come avevo fatto a non capire subito quanto drammaricamente uguali eravamo nelle emozioni? Quanto simili le nostre aspettative e desideri? Pur essendo così diversi nei modi di agire, condividevamo un sogno. Il sogno di dominare questo mondo di balbettanti ed inutili burattini.

E poi c'è stato Adrien.
Più ti amavo, più lui mio odiava. Piu mi allontanavo da te per compiacerlo, più di te sentivo il bisogno.

Se grazie a Lain ho imparato ad amarti, grazie ad Adrien ho imparato a desiderarti.

Ed ora? dopo dieci anni, cosa siamo diventati, Henry?

Siamo davvero una Famiglia, noi?
Siamo davvero amanti, noi?

Cosa siamo, diventati?

Ciò che provo per te è così soffocante, il desiderio che ho di averti vicino mi consuma di una passione che una mente umana non può comprendere. La bramosia del sangue è pari al mio bisogno di averti accanto. E' soffocante. Soffocante ed ineluttabile.

Ma non c'è solo desiderio, no, non solo. Dannazione, sarebbe così semplice.

Fiducia. Sì. Sei il mio più caro confidente, con te solo le mie parole sono sincere.

Amore. 

Senso di protezione.

Possessione.

Se sei tutto questo per me, come ho potuto oggi ferirti consapevole di quello che stavo facendo?
Come ho potuto?
Senso di possesso. Comando.

Sono stanca. Stanca e confusa.
Stanca e priva di forze.
Stanca e svuotata.

Voglio .... Ti voglio.....
Ti voglio qui....
Ti voglio con me....

Henry


Londra, 1410, venticinquesimo giorno del mese di maggio

In questa stanza, ritrovo cose dimenticate.
Ritrovo persone scomparse nella memoria.
Ritrovo me stessa.
Quanti anni sono passati dall'ultima volta che sono stata qui, a scrivere? Circondata dai volti di coloro che ho ucciso. 
Ci sono volti che mi guardano, con occhi di vetro.
Ci sono volti esangui disegnati in ogni angolo, a tenermi compagnia.
La Collezione dei Dormienti.
Ricordo quando scrivevo di te, mio amore, mia Lain. Ricordo di quando scrivevo del mio tormentato figlio, del mio Adrien
Bruciati e smarriti quei pensieri.  Consumati dalla rabbia del momento.
Eppure tornare qui, a scrivere, mi riporta in quel nero baratro di pensieri e desideri.

Lain.

Nessuno come te sarà mai il mio amore.

Lain.

Mia creatura perfetta.
Perfetta. 
Sì, perfetta concertizzazione dei miei desideri più profondi.
La mia bambina. La mia creatura. La mia Famiglia.
Quanto ho pagato per averti con me, Lain?
Ed ora sei di nuovo lontana.
Ma no, non importa infondo. Farei straziare il mio corpo da quei Krypteia centinaia e centinaia di volte.
Non mi pento. Anche se ho dovuto dirlo. Non mi pento di averti avuta con me. 
Pasteggino con le mie carini quante volte vogliono, mangino il mio corpo fino a scoprimi le ossa, lo facciano ancora, ed ancora, non mi importa. 
Lain.

Oggi non riesco che a pensare a te, perchè? Forse per Sébastian. Forse.
Forse per Adrien. Forse.
Non lo so, ma il dolore mi consume così profondamente che l'unica cosa a cui riesco pensare è il sangue.